Gli argomenti della Curva e di Allegri

Gli argomenti della Curva e di AllegriMilanNews.it
© foto di Pietro Mazzara
venerdì 24 maggio 2013, 00:00Editoriale
di Luca Serafini

Dopo una nostra nota su “Facebook” molto dura nei toni, a commento del comunicato della Curva Sud sulla questione Allegri-Seedorf, il confronto con alcuni esponenti della Curva medesima è stato particolarmente acceso. E’ servito, non con tutti, a convenire sul fatto che la passione accomuna e non divide, anche se qualche volta idee e opinioni non collimano. La stima, il rispetto e – pensiamo – l’amicizia che ci lega a Giancarlo Capelli, il “Barone” capo storico del gruppo che consideriamo una garanzia per la vita della Curva Sud, dopo una lunga telefonata notturna ci fanno credere nella buona fede del loro comunicato, a suo dire non ispirato da nessuno. Quindi per onestà intellettuale non abbiamo problemi nel ritirare la parola “ventriloqui” e chiedere scusa se qualcuno si è sentito offeso. Ci rimane lo stupore di un comunicato ufficiale rispetto a quelle che al momento sono solo indiscrezioni e anticipazioni giornalistiche e non posizioni ufficiali della società. I contenuti e la tempistica sono sorprendenti, ma chiudiamo qui, accettando l’invito ad andare in Curva (dove abbiamo trascorso 10 anni di gioventù) al più presto. Sapendo che “pelato”, “panzone”, “pagliaccio” di cui profili e pagine dei social in queste ore sono stati imbrattati, non sono insulti esattamente come non lo è “ventriloqui”.

Ma per quei “farai la fine di Claudio Lippi” le scuse non sono dovute (non al sottoscritto, ma nemmeno alla memoria di Claudio e alla sua famiglia), perché non hanno cittadinanza nella mente, nell’anima e nell’educazione di persone civili. E chi lo ha scritto, essendo incivile, merita solo saliva. Ben centrata sulla faccia.
Grande stima e un profondo rispetto ci legano a Massimiliano Allegri, pur continuando a non condividere alcuni aspetti della sua gestione tecnica e tattica e di qualche giocatore. Gli diamo atto di essere persona seria, educata, disponibile al dialogo e al confronto su questioni calcistiche, coerente fino alla testardaggine, professionista indiscutibile, protagonista di alcune scelte davvero difficilmente comprensibili e condivisibili, ma reduce da una stagione in cui altrettanto difficilmente chiunque al posto suo sarebbe riuscito a fare meglio. Non meritava un esonero televisivo da Aldo Biscardi. Meritava e merita un grazie e una stretta di mano. E Berlusconi deve capire che sono più impellenti le necessità di miglioramento della squadra rispetto a quelle della panchina: se non verrà migliorata con qualche innesto importante, chiunque la allenerà l’anno prossimo non riuscirà a fare molto meglio di Allegri.