Milan: il bilancio è ok, ma la squadra no

Ad essere in rosso non è più il bilancio del Milan ma il numero di giocatori a disposizione di Leonardo. Decimati nemmeno fosse un’epidemia, i rossoneri sbarcano a Palermo con dodici uomini della prima squadra e cinque primavera. Un caso di assoluta emergenza in un momento clou del campionato. Il Milan deve assolutamente conquistare 3-4 punti per partecipare matematicamente alla Champions League della prossima stagione, vitale per la sopravvivenza del club. Dall’approvazione del bilancio avuta ieri nelle sedi Fininvest si è capito, ma non è una novità, che le finanze della società dipendono dalla partecipazione alla competizione europea più ambita, senza di essa il Milan è costretto a vendere gli uomini più rappresentativi. E’ successo in passato con Sheva e con Kakà, l’ultimo per sanare un buco di oltre 60 milioni, e nel caso in cui il Milan non dovesse farcela nei prossimi anni vorrebbe dire sacrificare un altro pezzo della collezione, sempre meno farcita, di giocatori importanti. E nonostante il fatturato sia evoluto rispetto a quello del 2008, il Milan adopererà ugualmente una politica al risparmio. Meglio non rischiare, essere pari in bilancio vuol dire non dover salutare un giocatore ricercato dalle grandi d’Europa a giugno. Ma con il piccolo budget a disposizione il Milan potrebbe allo stesso modo, in maniera lungimirante, rafforzare la squadra. I grandi nomi spesso non fanno le fortune dei club, vedi Real Madrid quest’anno, oppure i soldi spesi dalla dirigenza della Juventus in estate. “Spendere bene” è il motto giusto.
Soprattutto con rincalzi all’altezza dei titolari. Ciò che risalta agli occhi in questo momento è certamente la pochezza della squadra messa a disposizione di Leo. Per una serie di fatalità, sia squalifiche che infortuni, la squadra è talmente decimata da non poter sperare più di un punto dalla trasferta del Barbera. Un pessimismo “logico” che deriva dalla semplice analisi della rosa attuale. La fortuna è aver accumulato abbastanza vantaggio nei confronti delle avversarie dirette e sperare di resistere per quattro gare fino alla fine delle ostilità. Contro un Palermo ben messo in campo, con tutti gli effettivi a disposizione e con ben altre motivazioni rispetto al Milan, per giunta in uno stadio tutto rosanero, il coefficiente di difficoltà dell’incontro balza alle stelle. Ma dalla notte di Palermo, potrebbe venire fuori anche qualche bella sorpresa. Sono cinque i giovanotti che mister Leonardo ha portato con se in prima squadra dalla Primavera, che guarda caso ha vinto il suo primo trofeo stagionale proprio contro il Palermo. Indicazioni incoraggiante per il futuro imminente potrebbero venir fuori da una serata che, con i presupposti del momento, non promette nulla di buono.

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