Zebina e Trezeguet? No grazie. Mercato a basso profilo? Non serve. Leo va dove ti porta il cuore

Zebina e Trezeguet? No grazie. Mercato a basso profilo? Non serve. Leo va dove ti porta il cuoreMilanNews.it
domenica 25 aprile 2010, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
Nato a Milano il 10-07-1988 è Vice-Direttore di Milannews.it da Febbraio 2010. Opinionista presso le trasmissioni sportive di Radio MilanInter e Roma Power Station. Inviato al seguito del Milan a San Siro e Milanello.

L’assemblea dei soci di venerdì ha, come tutti sappiamo, fatto registrare una perdita di bilancio di soli 9,8 milioni di euro, una cifra irrisoria considerando i buchi di bilancio dei quali “godono” i grandi club europei ma le parole di Adriano Galliani tutto hanno fatto tranne che tranquillizzare i tifosi e gli azionisti, in particolare quando ha affermato che: “Il 2010 sarà un anno difficile sul mercato”. Difficile ma non impossibile anche se i nomi degli ultimi giorni, sinceramente e francamente, hanno fatto accapponare la pelle e storcere il naso a tutti. Il valore di David Trezeguet non si discute ma l’età avanzata e la fragilità fisica del franco-argentino non sono proprio le migliori credenziali per una squadra che dovrebbe puntare al vertice. Il nome che più fa “paura” è quello di Jonathan Zebina, giocatore che fa fatica a trovare spazio nella Juve e che al Milan non serve, piuttosto mi tengo Abate. Tornando a parlare più in generale di mercato, la medesima assemblea del Consiglio D’Amministrazione non ha chiarito a quanto ammonterà il budget che Galliani e Braida avranno a disposizione ma, con ogni probabilità, anche questa estate, il Milan opterà per un mercato di basso profilo volto a non intaccare, tanto per cambiare, il bilancio. Tutte queste mosse della società di via Turati fanno riflettere su quello che potrebbe essere uno scenario non troppo lontano nel futuro del club ossia la cessione di alcune quote azionarie, da parte di Fininvest, azionista di maggioranza, alla cordata dell’emiro del Dubai il che giustificherebbe alcune scelte ed il tentativo, da parte di chi gestisce economicamente il Milan, di presentare una società con i conti a posto, che ha un determinato valore di mercato, piuttosto che un club con un pesante passivo di bilancio che comporterebbe ad una svalutazione delle azioni stesse. Scenari ipotetici ma non da scartare.

Con ogni probabilità i dirigenti rossoneri cercheranno di puntellare la rosa con qualche acquisto a basso costo e magari con un colpo a sorpresa. I nomi? Se ne fanno tanti, ma non c’è nulla di concreto con praticamente nessuno ma visto lo scempio delle ultime giornate qualche domanda bisogna pur farsela e cercare di capire che una società che ha fatto la storia del calcio moderno non può ridursi a sperare che i cugini escano dalle coppe europee per dire: "Anche quest'anno abbiamo limitato i danni". Certo, il Milan non avrà mai 800 milioni di euro di passivo ma, continuando su questa strada dell'austeirty, i bei tempi in cui si vincevano scudetti e si alzavano coppe ad ogni latitudine del mondo diventeranno, anno dopo anno, ricordi annichiliti. Infine una chiosa su Leonardo. Personalmente faccio parte del partito che sostiene che il tecnico brasiliano abbia fatto un lavoro mostruoso in questa stagione con la rosa che ha a disposizione. Se a fine anno deciderà di andarsene in Brasile, il Milan perderà, oltre ad un tecnico promettente, un grande uomo che ha fatto la fortuna, sia da giocatore che da dirigente, di questa squadra. La stagione volge al termine, c’è un terzo posto da consolidare ma il futuro incombe e va affrontato.