Allegri: "Non siamo vecchi. Ibra? Se arriva sono contento, ma la rosa è competitiva"

Allegri: "Non siamo vecchi. Ibra? Se arriva sono contento, ma la rosa è competitiva"MilanNews.it
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sabato 21 agosto 2010, 15:20Primo Piano
di Matteo Calcagni
fonte acmilan.com

Interessante e articolata la Conferenza stampa odierna di Massimilano Allegri, alla vigilia di Milan-Juventus.

Ecco il quadro generale sulla situazione del Milan, fornito dallo stesso tecnico rossonero: "La squadra fino ad oggi ha lavorato bene, con buona intensità e impegno. Ci stiamo conoscendo. Dopo le prime tre partite con le due punte e il trequartista, passiamo alle tre punte davanti che, domani, saranno Oduamadi, Borriello e Ronaldinho. Sono contento per l'arrivo di Boateng che compatta un reparto di sei centrocampisti. Adesso il nostro nuovo giocatore va inserito, ha bisogno di un po' di tempo, ha fatto il Mondiale e per questo a livello fisico è un po' indietro rispetto agli altri. Ai nostri tifosi dico che questa squadra ha molto da dare. C'è molta voglia e c'è molto entusiasmo, questa squadra ha tante doti tecniche. E' una squadra vecchia il Milan, ma per la sua memoria storica e per le vittorie che ha ottenuto: non certo per l'età. Tolto Inzaghi che è il più anziano, ci sono giocatori di 32-33 anni, ma nel calcio di oggi a 33 anni si può rendere ad alto livello. E che questa squadra non sia vecchia dentro e che abbia tanta voglia di vincere, lo capisco soprattutto dalla grande disponibilità che mi ha dato. La squadra deve essere convinta, ha campioni, ha giovani che crescono, non è vecchia e questo i ragazzi lo sanno. La condizione fisica è abbastanza buona, abbiamo lavorato molto e con buona intensità. Vedo che la squadra ha voglia di continuare così. Noi dobbiamo avere consapevolezza delle nostre qualità, il Milan è una squadra di campioni, non di vecchi. La vecchiaia è un alibi. Non siamo vecchi e, ripeto, i ragazzi lo sanno. I giovani che abbiamo? Quando sono bravi vanno aiutati, gestiti, ma bisogna anche dar loro la possibilità di esprimersi. Del resto abbiamo tante partite da fare, abbiamo tanta voglia, vogliamo andare avanti il più possibile su tre fronti e per questo tutti devono sentirsi coinvolti nel progetto".

Così mister Allegri sulla partita di domani e sull'avversario di domani, la Juventus: "Quello di domani è un test importante. La Juventus ha cambiato molto ma ha già una sua identità e ha nelle gambe venti giorni di lavoro in più rispetto a noi. Per la gara contro la Juventus, vedremo Papastathopoulos al fianco di Thiago Silva, in questo momento Papa è più pronto come centrale. Sulla Juventus, dico che Aquilani è un grande giocatore sia come qualità che come quantità. Rispetto alle sue potenzialità e forse ancora inespresso come giocatore, ma per via degli infortuni che ha avuto non certo per le sue potenzialità. Poi c'è Bonucci che è molto bravo. La Juventus ha tanta voglia di rivincita, di dimostrare che quello dell'anno scorso è stato un anno particolare, è la stessa cosa che dobbiamo fare noi. Intanto, domani sera, gioca Abbiati, ma resto molto contento di Amelia che sta lavorando da ottimo professionista".

Il nostro allenatore ha risposto così alle domande su Zlatan Ibrahimovic: "E' un campione, non lo scopro io. Davanti noi abbiamo Pato, Inzaghi, Huntelaar, Borriello e Ronaldinho, ci sono tante cose da vedere. Sia che arrivi, cia che non arrivi, sono contento della rosa che ho, una rosa competitiva per fare bene. Problemi nello spogliatoio derivanti da Ibra? Io conosco Ibra sul piano tecnico, per quello che gli ho visto fare sul campo, non lo conosco dal punto di vista umano. Le persona prima vanno conosciute, poi si danno i giudizi. Ibrahimovic è un campione, ma io sono per le cose concrete. Ed è evidente che in questo momento io alleno i giocatori del Milan e parlo solo dei giocatori del Milan".



Altro tema, Ronaldinho: "Domani farà meglio rispetto alla partita di Bari. In generale mi aspetto che faccia molto meglio rispetto all'anno scorso. Me lo aspetto io, se lo aspettanto tutti i suoi compagni di squadra, se lo aspettano tutte ma proprio tutte le persone che lavorano a Milanello. Ronaldinho ha 30 anni, è nel pieno della carriera. Sta a lui dimostrare, sul campo, di essere ancora un fuoriclasse. E proprio perchè noi tutti ci aspettiamo così tanto da lui, è proprio lui a doversi sentire ulteriormente responsabilizzato. Deve migliorare Ronaldinho, deve migliorare Pato, se ogni singolo migliora rispetto alla scorsa stagione, potremo lottare per lo Scudetto".

La Conferenza stampa ha poi toccato l'argomento del prossimo Campionato: "Inter, Roma, Milan e Juventus partono più o meno alla pari, anche se è giusto vedere l'Inter favorita anche se non ha cambiato molto, per via dei tre trofei vinti l'anno scorso. Ogni stagione però fa storia a sè, da una stagione all'altra cambiano molte cose, le motivazioni, gli episodi. Vincere non è facile, è una la squadra che vince, ma noi dovremo dare tutto e dovremo avere la coscienza a posto alla fine della stagione".

In chiusura, si è parlato con Massimiliano Allegri ancora di singoli:
PATO: "Ha caratteristiche diverse rispetto agli altri tre attaccanti che sono tre prime punte, Borriello, Inzaghi e Huntelaar. Pato ci dà profondità, ci dà tecnica, nella rosa delle punte è l'unico giocatore che abbiamo con queste caratteristiche. E poi ha 20 anni, è così forte...Pato ha tutto per diventare il giocare più forte del mondo. Deve migliorare, oggi si fida molto del suo istinto".
BOATENG: "Può giocare da interno sinistro e destro, è un buon giocatore, va a completare il reparto di centrocampo dove, giocando a tre, ne avevamo bisogno. E' molto importante avere sei centrocampisti, con tre competizioni da affrontare".
HUNTELAAR: "Ha tutto per poter fare bene, sta a lui, come a tutti gli altri, dimostrare, mettere in difficoltà l'allenatore. Sono contento di come lavora, sono contento di lui e di tutti gli altri, anche di quelli che giocano meno. I tifosi gli urlano di andare al Marsiglia? Ho letto, ma io lo vedo bene, anche oggi ha lavorato bene. Quando un giocatore ha personalità, quando dà il massimo e si impegna non deve pensare a queste cose".
ODDO-KALADZE-JANKULOVSKI-ADIYIAH: "Quando lascio i giocatori a casa, sono io il primo ad essere dispiaciuto. Si allenano tutti con grande professionalità, ma io devo fare delle scelte. Abbiamo 26-27 giocatori, è normale fare delle scelte e purtroppo io le devo fare. Sono scelte tecniche e credo vadano rispettate perchè vengono fatte per il bene della squadra. Del resto abbiamo 12 difensori, ne giocano quattro e due vanno in panchina: dopo questi sei, gli altri purtroppo stanno fuori. Li capisco. Chi viene in panchina, ha la speranza di giocare, mentre chi va in tribuna si sente meno partecipe. Io li vedo tutti i giorni, il calcio è questo. Poi le cose, nel corso delle settimane, possono cambiare, ma bisogna fare delle scelte, giuste o sbagliate".

Gli ultimi incisi, sempre dichiarazioni di Massimiliano Allegri: "Nesta e Pato lunedì' saranno in gruppo con la squadra. Mourinho? No, non mi mancherà. Mi può mancare mia figlia, mi può mancare una bella donna, sarebbe grave se mi mancasse lui...". Risata finale e via verso Milan-Juventus di domani sera.