La Nazionale italiana, Pirlo, Ibra e Pato

La Nazionale italiana, Pirlo, Ibra e PatoMilanNews.it
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martedì 7 settembre 2010, 00:00Editoriale
di Tiziano Crudeli
Telecronista del Milan a 7 Gold, direttore editoriale del settimanale sportivo "Sprint&Sport Lombardia". Opinionista al "Processo di Biscardi" e Milan Channel.

Se prima avevo dei dubbi ora ho delle certezze: il calcio è davvero una materia molto, molto opinabile. Si può dire di tutto e il contrario di tutto. Dopo le partite provate a leggere le pagelle dei singoli giocatori e vi renderete conto la diversità di valutazioni. La Nazionale italiana batte, in trasferta, sia pure di stretta misura l'Estonia e la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori magnifica le giocate di Cassano, ritenuto l'artefice principale della sofferta vittoria. Tutti a incensare il doriano per il gol di testa (era completamente libero nel cuore dell'area avversaria!!!) e per l'assist: sul calcio d'angolo battuto, ancora da Pirlo, spalle alla porta piazza un colpo di tacco, con la palla che passa in mezzo alle gambe del difensore estone, Bonucci, smarcato, mette dentro. Episodi dettati dagli errori di posizione degli avversari e da una buona dose di fortuna che sono risultati decisivi. Ebbene grazie a ciò Cassano, che pure ha giocato un buon secondo tempo (21 passaggi di cui 18 riusciti), è diventato l'eroe indiscusso. Esagerazioni a non finire. Nella seconda frazione di gioco l'Italia è cresciuta come squadra e nel momento in cui il complesso è ben orchestrato, Cassano può diventare il valore aggiunto. Il motore degli azzurri ha funzionato a buoni regimi grazie ad Andrea Pirlo: 74 passaggi completati su 81. Dati che testimoniano l'incidenza del regista rossonero che ha dettato i tempi e impostato la manovra con la consumata maestria. Sia ben chiaro anche Pirlo non è stato perfetto, Andrea ha perso qualche pallone di troppo regalando pericolose opportunità agli estoni. Prestazione però più che discreta ma non da 10 e lode. Bene anche gli esterni Cassani e Molinaro, che non saranno né Cafù e neppure Maldini, però hanno spinto con buona efficacia.

Sempre in tema dissertazioni va rilevata l'ottima partita disputata da Ibra con la Svezia. Una volta resosi conto che restando fisso là davanti arrivavano pochi palloni Zlatan è arretrato di una ventina di metri trasformandosi in suggeritore. Con le su giocate spettacolari e con i suoi assist ha dominato la scena consentendo alla Svezia di battere nettamente l'Ungheria. Ecco qual è il ruolo ideale di Ibra. Non punta fissa piazzata nell'area di rigore, ma centravanti arretrato con licenza di muoversi dove lo porta il suo innato estro. Se parte da fuori area e prende velocità può diventare incontenibile. Potenza, classe, abilità nel mandare a rete i compagni e notevoli capacità realizzative, non gli fanno difetto. D'altronde Allegri sembra avere le idee chiare visto che ha detto: “Pato può fare la prima punta”. Di sicuro se entrambi trovano il giusto affiatamento e se Ronaldinho confeziona assist al bacio il Papero e Vibra possono mettere in difficoltà qualsiasi difesa. Robinho è un jolly che si può giocare a partita in corso o, se si vuole essere spregiudicati al massimo, schierarlo in un tridente offensivo insieme a Pato e Ibra, con la Foca Monaca trequartista. Già, ma siccome, come dicevo, il calcio è materia opinabile, si accettano pareri diversi. Per quanto mi riguarda lasciatemi dire: “Così è. Se vi pare.” Saluti e baci.