L’esperienza è (quasi) nulla senza polmoni

L’esperienza è (quasi) nulla senza polmoniMilanNews.it
© foto di Alberto Fornasari
venerdì 22 ottobre 2010, 08:00Primo Piano
di Pietro Mazzara

Correre più veloci degli altri per arrivare prima sul pallone è una delle prime lezioni che, nelle scuole calcio moderne, vengono impartite a tutti i ragazzini che aspirano a fare la “professione” del calciatore. Correre più veloci degli altri ed imporre il proprio ritmo è quello che vorrebbe fare Massimiliano Allegri con il suo Milan, un Milan che, dopo la dura sconfitta di Madrid, ha scoperto, forse in via definitiva, dove sono le pecche e le lacune di una squadra che, potenzialmente, ha tutto per poter far bene su tutti e tre i fronti in quanto, oltre alla quantità della rosa, la stessa gode di grande qualità e di navigata esperienza un fattore, quest’ultimo, che spesso ha consentito al Milan, negli anni, di uscire da situazioni alquanto delicate e difficili. Purtroppo però, vedendo anche il contachilometri del centrocampo rossonero, l’esperienza è quasi nulla senza fiato nei polmoni quel fiato che ha permesso al primo Milan, targato Ancelotti, di reggere lo sbilanciamento offensivo che veniva dato dai vari Seedorf, Rui Costa, Rivaldo, Kakà, Inzaghi, Tomasson e Shevchenko.

Nel Milan di Allegri, che conta ancora molti interpreti dell’epopea ancelottiana, chi ha i polmoni freschi e le gambe che girano a una velocità superiore rispetto ai veterani, Boateng e Flamini giusto per citare i due under 30 del reparto centrale, ondeggiano tra la panchina, il ghanese, e la tribuna, l’ex Arsenal, luoghi nei quali non dovrebbero accomodarsi. A Napoli pare che ci possa essere una piccola rivoluzione tattica, con uno tra Seedorf e Ronaldinho che potrebbe perdere il posto in favore di Boateng. Forse, il tecnico livornese, ha capito che l’esperienza è nulla, o quasi, senza i polmoni e questo Milan necessita di aria fresca e frizzante per puntare ai traguardi fissati ad inizio stagione.