Quanto è lontano quel 20 luglio...

Quanto è lontano quel 20 luglio...MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 21 dicembre 2010, 08:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

20 luglio 2010: non di certo una vita fa, ma il mondo sembra essersi capovolto. "Finché giocherà a calcio resterà con noi. E per le sue caratteristiche sono certo che potrà continuare fino a età avanzata. Lo considero il giocatore più forte di tutti i tempi". Oggetto di tale dichiarazione è Ronaldinho, incoronato e confermato dal suo più grande estimatore, il Presidente Silvio Berlusconi.

Da allora sono trascorsi cinque mesi, ma la corrente del ruscello ha senz'altro invertito il suo corso: il Gaucho, considerato quasi un intoccabile, è diventato un corpo estraneo, ormai fuori dai piani di Massimiliano Allegri e, cosa ancora più decisiva, non più reputato fondamentale neanche dal suo sponsor più importante: il patron rossonero. Le vittorie e il gioco offerto dal nuovo Diavolo targato "Acciuga", sembra aver convinto anche il Premier e, di fatto, l'allontanamento ormai evidente di Ronaldinho sembra essere stato accettato e metabolizzato. Cinque mesi e le idee verso il brasiliano non sono più così all'acqua di rose, anzi... Berlusconi non nasconde una chiara delusione per lo scarso rendimento e la smarrita verve del verdeoro, come dichiarato in un pranzo con gli europarlamentari del Pdl: " Peccato per Ronaldinho, in questo momento non è sempre reattivo in campo e negli allenamenti". E Cassano? In cuor suo pare evidente che il patron apprezzi di più l'ex blaugrana, ma ha capito che ora come ora il barese può offrire più garanzie, dando il pieno benestare per l'acquisizione: "Cassano è l'uomo giusto".  L'uomo giusto che può far dimenticare le prodezze del Gaucho, ormai tramutate in uno sbiadito ricordo nelle menti di tanti rossoneri, pare proprio il talentuoso barese. Il futuro di Ronaldinho, al contrario, sembra sempre più lontano dal Milan: le parole di De Assis spingono verso una probabile separazione e, non è da escludere, che la prossima vacanza in Brasile di Galliani possa portare ad un divorzio che, solo cinque mesi or sono, sembrava nient'altro che un tabù.