Da lancieri a rossoneri

Da lancieri a rossoneriMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 23 gennaio 2011, 10:20Storia Rossonera
di Giuseppe Bosso
Van Basten e le quattro 'meteore'di Van Gaal:quando il Milan acquista dall'Ajax

Urby Emanuelson è il sesto giocatore che il Milan acquista dall'Ajax. E, storia rossonera alla mano, c'è davvero da auspicare che prenda esempio dal primo nome di questa lista, un nome prestigioso che è iscritto a pieno titolo nella storia del club di Via Turati: Marco Van Basten, cresciuto all'ombra di Johann Crujff nel prestigioso e rinomato vivaio dello squadrone olandese, agli inizi degli anni'80 era probabilmente il più promettente e ricercato centravanti europeo, seguito dalle big del vecchio continente come Real Madrid e Barcellona; Silvio Berlusconi, che aveva da poco rilevato un Milan sull'orlo del fallimento, vuole dominare la scena italiana e internazionale, e pensa a quel giovanotto olandese che aveva vinto nel 1986 la Scarpa d'oro con la bellezza di 37 reti segnate in 26 partite di campionato, e ad un altro astro nascente del calcio mondiale, l'argentino Claudio Daniel Borghi che nella finale Intercontinentale Juventus-Argentinos aveva fatto sudare non poco la difesa bianconera. Van Basten, in scadenza di contratto, viene strappato per poco più di 2 miliardi delle vecchie lire agli olandesi, un vero affare visto il rendimento del Cigno di Utrecht al Milan negli anni a venire; Borghi, invece, non conquisterà Arrigo Sacchi, che preferirà invece puntare su un altro talento cresciuto nel club biancorosso, Frank Rijkaard; Rijkaard che, contrariamente al connazionale Marco, arriva al Milan con una turbolenta operazione di mercato che vede Galliani e Braida letteralmente assediati dai tifosi dello Sporting Lisbona, club che aveva acquistato il giocatore dall'Ajax; insieme al connazionale Gullit, i tre saranno i protagonisti della memorabile epoca del Milan dei tulipani, che con Sacchi prima e Capello poi conquisterà coppe e scudetti a ripetizione.

Poi, nel 1993, la favola si interrompe: Van Basten viene messo k.o. da un gravissimo infortunio che anni di interventi non riusciranno a superare; Rijkaard e Gullit lasciano il Milan dopo la sfortunata finale di Champions League persa a Monaco di Baviera contro l'Olympique Marsiglia e il Milan per qualche anno dimentica il Paese dei mulini a vento. Ma nel 1995 è proprio Rijkaard, ritornato alla casa madre Ajax, a sconfiggere il Milan di Capello nella finale di Vienna,  dopo averlo due volte battuto per 2-0 nel girone di qualificazione; la squadra, allenata da Louis Van Gaal, accanto al Cigno nero e a un altro veterano come Danny Blind, vanta numerosi giovani di belle prospettive, che tra il 1994 e il 1996 dominano il campionato olandese, vincono una Champions e l'anno successivo sfiorano il bis a Roma contro la Juventus, e si aggiudicano anche Supercoppa Europea e Coppa Intercontinentale. Inevitabile l'interesse delle squadre europee, favorito anche dalla sentenza Bosman del 1996 che consente ai club di acquistare i giocatori in scadenza di contratto a costo zero. E così il Milan, che nel frattempo sta esaurendo il ciclo d'oro con l'addio di Capello, decide di puntare nuovamente sull'Olanda, e su giocatori di scuola Ajax. I primi nomi sul taccuino della dirigenza rossonera sono il grintoso centrocampista Edgar Davids e il centravanti Patrick Kluivert, che a Vienna aveva segnato il gol decisivo; poi viene seguito anche il terzino destro Micheal Reiziger, e dopo una lunga trattativa il terzetto viene annunciato nell'inverno 1996: Reiziger e Davids arriveranno subito, agli ordini del nuovo tecnico Tabarez, mentre Kluivert rimarrà un altro anno in Olanda, mentre viene seguito anche il possente difensore centrale Winston Bogarde. Ma Reiziger, che deve contendere la maglia da titolare a Christian Panucci, non emergerà mai, mentre Davids, dopo una partenza positiva, viene stoppato da un grave infortunio a Perugia, in inverno, e nel frattempo non legherà mai col resto dello spogliatoio; così, a fine stagione, mentre viene annunciato il clamoroso ritorno di Capello da Madrid, Reiziger viene spedito al Barcellona, dove nel frattempo è arrivato il vecchio mentore dell'Ajax, Louis Van Gaal; Davids recupera, viene raggiunto dagli amici Bogarde e Kluivert, ma anche loro rimangono invischiati nel marasma di un'annata disastrosa; mentre Bogarde dopo poche apparizioni disastrose raggiungerà in Catalogna il compagno Micheal, Davids finirà alla Juve di Lippi, dove invece esploderà e metterà in mostra quel che non aveva saputo dare a Milanello; Costacurta in seguito lo definisce mela marcia. L'ultima speranza per ravvivare il rapporto Milan-Olanda è Kluivert, ma anche il centravanti, che addirittura era stato accostato a Van Basten, alterna qualche golletto rabbioso a giornate apatiche, e poche settimane prima della fine di quel disastroso campionato lascia Milanello e se ne va; disputa poi un Mondiale tutto sommato positivo con l'Olanda, che finisce quarta; Galliani prova a ricucire lo strappo, convinto di poterlo recuperare nel nuovo Milan che sarà guidato da Alberto Zaccheroni, alla fine riesce a riportarlo a Milanello per il ritiro, ma dopo un paio di amichevoli in cui non riesce a legare nemmeno con il tecnico romagnolo anche lui va a Barcellona. Ben diversa sarebbe stata(ed è), per fortuna, l'esperienza rossonera di un altro talento cresciuto in quella nidata di ragazzi terribili di Van Gaal, Clarence Seedorf, che al Milan giunge nell'estate 2002 dall'Inter in uno scambio alla pari con Francesco Coco. Insomma, caro Urby, benvenuto al Milan, ma speriamo davvero che il tuo rendimento, seppure non raggiunga i livelli di Van Basten, quantomeno non si fermi a quello delle quattro meteore che arrivarono a Milanello tra il 1996 e il 1997.