Giù le mani dal pistolero

Giù le mani dal pistoleroMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
domenica 30 gennaio 2011, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il leitmotiv continua: una doppietta e volano coriandoli e ghirlande, una panchina e scoppiano i casi. Alexandre Pato non è sceso in campo dal primo minuto a Catania: scelta tecnica, ma non solo, almeno da quanto affermato da Allegri nel postpartita: "Mercoledì è uscito con i crampi, avevo in mente di fargli giocare il secondo tempo, ma ho aspettato di inserirlo ed è andata bene, considerando che senza cambi avremmo finito la gara in nove". La rapidità e la freschezza del Papero, dopo un primo tempo bloccato e "cattivo", avrebbe potuto infatti disarcionare strategicamente il fortino rossoazzurro. Ci hanno pensato Robinho e Ibrahimovic: sulla rete del primo, mentre Pato effettuava il riscaldamento, c'è stato un abbraccio sentito tra i due, segno che la coesione è ferrea e totale.

E' chiaro che il ventunenne brasiliano, come dichiarato più volte dal tecnico toscano, debba lavorare e trovare il giusto feeling con i compagni di reparto (Zlatan in primis); ma è altresì evidente che, inequivocabilmente, mettere in discussione il talento verdeoro ogni 2x3 è altamente controproducente. Pato, partendo dal primo minuto in quattro occasioni in questo 2011, ha segnato ben quattro reti: basterebbe questa statistica per evidenziare l'importanza del brasiliano nello scacchiere milanista. Trovato il giusto amalgama Pato potrebbe diventare ancora più decisivo di quello che è ora: nel frattempo ci vuole pazienza ed equilibrio, anche nel giudicare le gare del giovane verdeoro, osannato e poi criticato con rapidità impressionante. Giù le mani dal "pistolero", perchè i revolver sono carichi e pronti a far fuoco...