Caso Ibra-Pazzini: le immagini fanno infuriare il Milan

Secondo quanto riportato stamane da "La Gazzetta dello Sport", in via Turati sarebbero infuriati per il diverso trattamento ricevuto da Milan ed Inter in due episodi che sarebbero identici. Il gol di Pazzini, che ha dato la vittoria domenica con il Lecce, farebbe il pari con il gol annullato, con tanto di ammonizione, ad Ibrahimovic contro il Bari, che avrebbe dato il pari ai rossoneri prima dell'espulsione dello svedese.
Che il gol del numero 7 nerazzurro fosse regolare non ci sono dubbi, il giocatore prende il pallone con il petto, seppure l'impressione dal campo fosse quella contraria, visto il braccio teso dell'attaccante al momeno dello stop. Proprio quest'impressione invece avrebbe condannato Zlatan Ibrahimovic, il quale, secondo quanto si noterebbe dalle immagini trasmesse da Mediaset durante la trasmissione "Controcampo", avrebbe preso il pallone fra petto e spalla e non con il braccio.
Proprio questo video avrebbe fatto infuriare i vertici rossoneri, seppur nessuna dichiarazione ufficiale sia arrivata da via Turati. Secondo le indiscrezioni riportate dalla rosea, però, a Milanello sarebbero convinti che ad arbitri invertiti si sarebbe arrivati al derby in una situazione completamente diversa.

Il Milan avrebbe avuto almeno due punti in più in classifica (quelli che avrebbe potuto ottenere con il Bari), l'Inter ne avrebbe probabilmente due in meno (guardando ad un ipotetico pareggio con i salentini), ma soprattuto si sarebbe arrivati al derby con una situazione disciplinare completamente diversa. Se il gol di Ibrahimovic fosse stato convalidato, infatti, difficilmente il giocatore si sarebbe lasciato andare al quella reazione di frustrazione contro il Bari che gli è costato 3 turni di squalifica (in attesa del ricorso in appello che si discuterà venerdì). Al contrario, se domenica scorsa a San Siro fosse stato applicato il metro dell'arbitro Brighi, il gol di Pazzini sarebbe stato annullato, il giocatore ammonito ed, in quanto diffidato, costretto a saltare il derby del 2 aprile.