Il Pirlo che non t'aspetti. Gattuso: "Altro che timido, è un figlio di..."

Il Pirlo che non t'aspetti. Gattuso: "Altro che timido, è un figlio di..."MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
domenica 21 agosto 2011, 11:00News
di Salvatore Trovato

Questa sera, per la prima volta, dopo dieci anni, Andrea Pirlo incrocerà il suo recente e glorioso passato. Il Trofeo Tim è stato solo un antipasto, una toccata e fuga, ma i novanta minuti del Meazza, saranno per il centrocampista di Bresca una botta di amarcord che difficilmente dimenticherà. Pirlo il metronomo, il geometra di una squadra che ha vinto moltissimo. Ma anche Pirlo il giocherellone, l’amante degli scherzi. Già, proprio così: scordatevi la faccia da eterno timido, l’ex numero ventuno rossonero era sempre in prima linea quando c’era da divertirsi, soprattutto a spese di Gennaro Gattuso, sua vittima preferita. Dalle pagine de 'La Gazzetta dello Sport', Rino racconta i momenti vissuti con l’attuale mediano della Juve: attimi esilaranti, dall’alto contenuto di risate. "Andrea è visto da chi non lo conosce come un ragazzo schivo e timido - ha dichiarato Gattuso -, in realtà è un gran figlio di..., nel senso che è uno che fa gruppo come pochi, che prende sempre in giro tutti e nello spogliatoio si sente tanto la sua mancanza. Ero la sua vittima preferita - ricorda -. Si divertiva a darmi del terrone: io il calabrese e lui il bresciano, immaginatevi che gag che venivano fuori.

Andrea e Nesta insieme me ne hanno combinate di tutti i colori - ha aggiunto -. Ricordo che una volta mi hanno preso il telefonino e hanno mandato un sms ad Ariedo Braida in cui gli promettevo mia sorella in cambio di un rinnovo. Quando me ne sono accorto ho dovuto chiamare il d.s. e spiegargli che era uno scherzo". Grandi campioni, dunque, ma anche, e soprattutto, amici veri, per uno spogliatoio, quello milanista, sempre unito e compatto. Scherzi a parte, Gattuso sente già la mancanza di Pirlo in campo, con il suo ragionare sempre e comunque, anche nel bel mezzo di situazioni complicate: "Quando me lo sono trovato davanti a Bari con la maglia della Juve mi ha fatto un po’ impressione - confessa -. Quando in campo ero in difficoltà davo la palla a lui e risolvevo il problema. Ora dovrò cavarmela in un altro modo".