Due lampi rossoneri accecano la Vecchia Signora

Due lampi rossoneri accecano la Vecchia SignoraMilanNews.it
lunedì 22 agosto 2011, 01:21Vista dalla Curva
di Davide Bin
Il Milan vince il Trofeo Berlusconi grazie ad un ottimo primo tempo e a due perle di Boateng e Seedorf; la reazione juventina nella ripresa non basta e, così, Berlusconi può premiare i suoi ragazzi con il trofeo "di famiglia".

L'estate sta finendo, almeno quella calcistica (perchè quella meteorologica sembra appena esplosa con un'ondata di caldo anomalo) e il Trofeo Berlusconi è un po' come l'Epifania con le feste e..."tutte le amichevoli si porta via"; da settimana prossima è già campionato e la classica sfida estiva contro la Juventus sarebbe l'occasione giusta per testare la preparazione fin qui effettuata, se non fosse che il Milan è molto rimaneggiato per le numerose assenze, ha un solo attaccante di ruolo (Cassano) e una formazione molto diversa da quella che ha vinto lo scorso campionato e vuole tentare di bissare il successo anche nel torneo che sta per iniziare; tanto per fare un esempio, Allegri non può schierare nemmeno uno dei tre capocannonieri rossoneri dello scorso campionato (Ibrahimovic, Pato e Robinho tutti autori di 14 gol), ma siccome non è uomo che ama piangersi addosso, si arrangia con quello che ha, schiera Cassano centravanti con Emanuelson e Boateng in appoggio, affida a Seedorf il ruolo di "mister X", affiancandogli Ambrosini e Gattuso e sostituisce Thiago Silva con Bonera al fianco di Nesta, riproponendo Taiwo a sinistra e il sempre più positivo Abate a destra. Evidentemente la squadra ha imparato dal suo allenatore, non cerca alibi per le tante assenze e disputa una buona partita, in particolar modo nel primo tempo, dimostrando che la preparazione è a buon punto, che la rosa è ampia e competitiva (anche se va ritoccata negli ultimi giorni di mercato) e che i ragazzi ci tengono a dare una soddisfazione al loro presidente/azionista di maggioranza, nonostante la scaramanzia imponga di non dannarsi l'anima più di tanto per vincere il Trofeo Berlusconi, visto che solo tre volte nelle venti precedenti occasioni, chi ha vinto questa coppa ad agosto ha poi vinto lo scudetto a maggio. Ora Allegri è chiamato a sfatare anche questa tradizione negativa, ma intanto capitan Ambrosini rischia il "gomito del tennista", visto che continua ad alzare coppe, addirittura due nella stessa sera, una prima e una dopo la partita, tanto per non perdere l'abitudine. Poco prima dell'ingresso delle squadre per dare inizio alla partita, infatti, va in scena una mini-festa, con tanto di spettacolo dedicato alla Cina che ha ospitato la finale di Supercoppa vinta dal Milan lo scorso 6 agosto contro l'Inter; i giocatori, infortunati compresi, si schierano a centrocampo chiamati ad uno ad uno dallo speaker e Ambrosini alza al cielo la Supercoppa, disegnata anche sul prato di San Siro insieme allo stemma della società rossonera, a data e luogo della finale e alla scritta "campioni" che resteranno in vista per tutta la partita; una festa veloce per permettere ai tifosi presenti allo stadio di vedere quella coppa vinta in un derby giocato a 8500 chilometri da Milano ma che non è certo il più importante obiettivo stagionale, anche se la circostanza di averla vinta contro i "cugini" le dà un sapore più gustoso di quello che avrebbe avuto contro qualsiasi altro avversario. A proposito di tifosi, nonostante il gran caldo e il periodo di vacanza, sono più di 40000 gli spettatori (con molti juventini, però) e si conferma la singolare particolarità che questa è una delle poche partite in cui la Curva Sud non è il settore più pieno dello stadio come accade in qualunque altra partita della stagione; mancano anche gli striscioni dei vari gruppi della curva e viene esposto solo uno striscione tricolore con la scritta CAMPIONI e un ironico striscione ("Anche in Cina l'Inter s'inchina") di sfottò ai cugini; non mancano, invece, i soliti cori e l'incitamento ai ragazzi, ma è quasi come se la curva abbia preferito rinviare l'inizio della sua stagione con le partite che contano, cioè da settimana prossima, anche se questa è la prima esibizione a San Siro dei Campioni d'Italia.

Appena conclusa la mini-celebrazione del trionfo di Pechino, la squadra sembra voler ripartire proprio da quella prestazione vincente e molto positiva e inizia la sfida a gran ritmo nonostante il caldo torrido e asfissiante; le tante assenze non condizionano il gioco rossonero, fluido, veloce e basato sul possesso palla e su precisi cambi di fronte che mandano in crisi una Juve che è ancora un cantiere aperto e lo dimostra con un primo tempo balbettante e di basso profilo. La prima parte di sfida mostra che c'è ancora differenza fra chi ha lo scudetto sul petto e chi è reduce da due settimi posti, nonostante il Milan non abbia punti di riferimento in avanti e Cassano, schierato da finalizzatore del gioco, preferisca, invece, dedicarsi agli assist, premiando gli inserimenti dei centrocampisti che tanto piacciono ad Allegri; la prima occasione, infatti, capita sui piedi di Gattuso (imbeccato da Fantantonio) che spreca tutto, ma poi il Milan impreziosisce un'ottima prima metà di primo tempo con due gol di pregevole fattura: Boateng riceve un cross lungo e preciso di Abate e incenerisce Buffon con una spettacolare girata al volo che termina all'angolino basso più lontano; applausi a scena aperta che vengono replicati quando Seedorf batte una punizione con una parabola tagliata che sbatte sul palo ed entra in rete, non lasciando scampo al portierone della nazionale italiana. Due autentiche perle e soprattutto la seconda è molto importante, perchè uno dei punti deboli del Milan è proprio quello di non saper sfruttare frequentemente i calci di punizione e riuscire a trovare qualcuno con il piede caldo in queste occasioni, soprattutto ora che non c'è più Pirlo, sarebbe molto importante, perchè nel calcio moderno poter sbloccare le partite con le cosiddette palle inattive può risultare decisivo. A proposito di Pirlo, quasi mi dimenticavo che questa è la prima volta dell'ex metronomo rossonero a San Siro da avversario del Milan e se dopo tanti anni è molto strano vederlo in campo con una maglia diversa da quella rossonera, è facilmente immaginabile la sua emozione nel giocare da avversario contro la squadra con la quale ha vinto tanto e in quello che era il "suo" stadio fino a pochi mesi fa. La sua nuova squadra non fa una grande figura nel primo tempo, anzi fa praticamente scena muta in attacco, se si eccettua un palo colpito da un estemporaneo tiro di Marchisio e il primo tempo si chiude con i rossoneri meritatamente avanti di due gol. L'unico conto in parità è quello degli infortunati, visto che prima esce Boateng (Flamini al suo posto), poi è la volta di Matri, sostituito da Del Piero.

Purtroppo anche il secondo tempo è caratterizzato dagli infortuni: prima quello di Taiwo (sostituito da Zambrotta), che rischia di essere il più grave della serata (distorsione alla caviglia, sperando che non sia nulla di grave), poi quello di Nesta (botta sulla nuca, niente di preoccupante ma deve lasciare il posto a Ely). Il Milan va un po' in confusione per i tanti caambi di uomini e ruoli, il gran caldo comincia a farsi sentire dopo un primo tempo giocato a ritmi alti, la Juventus reagisce con orgoglio e ribalta i ruoli rispetto al primo tempo: ora sono i bianconeri a mettere pressione al Milan, a chiuderlo nella sua metà campo e a far correre lunghi brividi ad Abbiati e a tutti i tifosi rossoneri; Vucinic dimezza lo svantaggio e Abbiati deve compiere un paio di interventi decisivi, ma proprio quando il Milan sembra sul punto di crollare e subire la rete del pareggio, c'è una buona reazione nel finale; finisce pari il conto dei rigori reclamati (entrambi per presunti falli di mano) e anche quello dei pali colpiti (bel tiro a girare di Kingsley Boateng che si stampa sul palo lontano) ma la cosa più importante è che non finisce pari il conto dei gol e, anzi, il Milan potrebbe rendere più ampio il divario, ma Cassano si fa respingere una buona occasione da Buffon. I rossoneri vincono così per la dodicesima volta il trofeo Berlusconi e l'ultima immagine della serata è quella del Presidente sorridente in mezzo ai suoi ragazzi con il trofeo di famiglia. Ora le amichevoli sono finite, il gioco si fa duro, ma questo Milan ha dimostrato nelle occasioni più importanti di questo pre-campionato di essere sulla buona strada e ciò fa ben sperare, soprattutto se ancora una volta la società sarà protagonista, come lo scorso anno dei botti di fine estate per arricchire ulteriormente la rosa a disposizione di mister Allegri, ora ulteriormente falcidiata da quegli infortuni che rischiano di essere l'unica nota dolente di una serata per molti versi positiva.