Il Milan perde i pezzi e non riesce a decollare

Il Milan perde i pezzi e non riesce a decollareMilanNews.it
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giovedì 22 settembre 2011, 01:36Vista dalla Curva
di Davide Bin
Un altro pareggio casalingo, un altro infortunato "eccellente" (Pato), appuntamento con la prima vittoria in campionato ancora rinviato e meno male che El Shaarawy ha rimediato al "paperone" di Abbiati, altrimenti sarebbe stata notte fonda.

Piove sul bagnato in casa Milan e l'inizio di stagione si sta trasformando in un calvario, perche invece di recuperare gli assenti, la lista degli infortunati si allunga sempre più e in queste condizioni è davvero arduo affrontare al meglio i difficili impegni che il dispettoso calendario propone agli uomini di Allegri; la squadra ce la mette tutta, l'impegno non manca, la generosità nemmeno, ma quando non puoi disporre dei tuoi uomini migliori e la condizione fisica è ancora precaria non si possono certo fare miracoli ed è per questo che un pareggio casalingo può diventare un punto guadagnato e anche gli altri risultati di questo primo turno infrasettimanale di campionato aiutano ad archiviare questa giornata come non totalmente negativa. A San Siro era di scena una della capolista del campionato, ma sorprendentemente non era il Milan bensì l'Udinese di Guidolin, reduce da due vittorie e con la porta ancora inviolata, mentre i rossoneri nelle due prime giornate hanno raccolto pochi punti e tanti palloni nella loro rete. E' finita in pareggio con molte emozioni (nulla a che vedere, però, con il pirotecnico 4-4 della scorsa stagione) e per come si era messa non bisogna avere rimpianti, perchè nel primo tempo il Milan ha perso Pato per infortunio e si è fatto gol praticamente da solo (clamoroso errore di Abbiati che ha regalato palla a Di Natale in occasione di un uscita semplicissima) e a quel punto sembrava impossibile riuscire a risalire la china senza prime punte in campo, ma i rossoneri hanno reagito con orgoglio e, pur faticando molto, hanno pareggiato nella ripresa grazie al primo gol in maglia rossonera del Faraone El Shaarawy, hanno provato addirittura a vincere e poi nel finale hanno rischiato di perdere, salvati proprio da Abbiati che si è riscattato con due parate decisive. Pareggio giusto? Sembrerebbe di sì e il rammarico è più che altro al pensiero che un Milan al completo avrebbe sicuramente vinto questa partita e sfatato il tabù Udinese, perchè la squadra di Guidolin è parsa meno pimpante rispetto alla scorsa stagione ed è rimasta spesso sulla difensiva nonostante avesse di fronte un Milan davvero a pezzi, soprattutto dopo l'uscita di Pato.

Allegri conferma il Milan di Napoli con l'unica variante di Zambrotta al posto dell'indisponibile Antonini, perchè con una lista di infortunati interminabile non si può certo pretendere di fare turn-over anche se si gioca ogni tre giorni; i rossoneri, reduci dalla sconfitta di Napoli e in cerca di riscatto si trovano di fronte un altro avversario molto insidioso, ma devono far di tutto per vincere. Purtroppo una sfida del genere meriterebbe una cornice di pubblico migliore, ma è mercoledì sera, il Milan è molto rimaneggiato e l'inizio di stagione non è stato certo esaltante, quindi lo stadio è desolatamente mezzo vuoto; le cifre ufficiali parlano di circa 37000 spettatori (che già non sarebbero molti) ma si presuppone che tutti i circa 30000 abbonati siano presenti, cosa che così ad occhio non sembra proprio. Fortunatamente la curva sostiene la squadra a gran voce, così come successo nella partita contro la Lazio e lo farà anche e soprattutto nei momenti difficili e delicati, dando una mano ad una squadra in palese difficoltà a causa degli infortuni che ne hanno stravolto la fisionomia.

Partenza al piccolo trotto, perchè, come sempre in questo inizio di stagione, il Milan non riesce ad imprimere gran ritmo al suo gioco e fatica ad essere veloce e a verticalizzare contro difese ben schierate; la manovra si dipana lentamente con molti passaggi in orizzontale e così facendo è complicato arrivare dalle parti di Handanovic. Servirebbero i guizzi di Pato per dare vivacità alla manovra rossonera, ma il Papero riesce solo a dare il primo shock ai suoi tifosi, bloccandosi durante uno scatto e chiedendo il cambio; ennesimo infortunio muscolare per l'attaccante e grossi problemi per Allegri, che non può certo chiedere a Inzaghi di giocare per più di 70 minuti, visto che Pippo non disputa una partita intera da almeno dieci mesi e deve mandare in campo El Shaarawy, che non è propriamente una prima punta e ciò conferma che ormai il mister sta raschiando il fondo del barile di una rosa decimata da troppi infortuni. Passano solo dieci minuti e la situazione si complica ancor di più quando Abbiati esce su un innocuo cross di Torje, ma s'impappina, perde il pallone e, per sua sfortuna, da quelle parti c'è un certo Di Natale che ringrazia e segna un gol facile facile. Sotto di un gol e senza nemmeno uno dei "tre tenori" là davanti che nella scorsa stagione hanno realizzato 14 reti a testa (Robinho, Pato e Ibrahimovic), l'impresa sembra davvero disperata e sugli spalti ci si guarda negli occhi increduli e sfiduciati, cercando di capire come si possa fare a raddrizzare una partita che sembra stregata. La curva prova a rincuorare i ragazzi alzando l'intensità dell'incitamento e la squadra reagisce con le poche armi che in questo momento ha a disposizione: generosità, impegno e voglia di non mollare, ma il gioco è lento e prevedibile e sfondare il fortino friulano sembra davvero impossibile. Come se non bastasse, a riprova del detto "La fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo", una splendida punizione di Seedorf finisce sul palo e viene spontaneo dire che non è serata, sensazione confermata nel finale di tempo quando Abate mette fuori a porta vuota al termine di una delle rare azioni in cui i rossoneri, grazie ad un'iniziativa strepitosa di Cassano, hanno messo in crisi la difesa dell'Udinese.

Nella ripresa il Milan attacca a testa bassa, sempre senza velocità e con idee spesso confuse, ma ciò dimostra che c'è grande voglia di reagire in un momento delicatissimo; Cassano e Seedorf provano a prendere per mano la squadra, Fantantonio sfiora anche il gol, ma il suo stop di petto e la conseguente girata di sinistro vengono vanificate da Handanovic. Quando la manovra si dipana lentamente e in orizzontale, si comincia a sentire quelche fischio e si alza possente il coro dedicato a Inzaghi, quasi a voler supplicare Allegri di mettere in campo SuperPippo, ma i cori della Sud coprono il malcontento del resto dello stadio e al resto ci pensa il gol di El Shaarawy, imbeccato dall'assist di Cassano e bravissimo a concludere in diagonale con un tiro "chirurgico" che carambola sul palo ed entra in rete. Boato liberatorio di San Siro dopo tanta paura e ora il pubblico trascina ancor di più la squadra che ci crede e prova a cercare la clamorosa vittoria. Allegri inserisce Emanuelson al posto di Aquilani, ma l'olandese fa spazientire il pubblico mangiandosi un gol e con molte giocate sballate, molli o senza senso che aumentano il rimpianto per i tanti giocatori assenti e che si sono sempre mostrati ben più decisivi. A furia di spingere e per colpa di una condizione atletica non certo ottimale, nel finale il Milan cala, non riesce più a chiudere l'Udinese nei pressi della sua area e ricomincia a soffrire: Pinzi colpisce un palo clamoroso (finalmente anche la fortuna dà una mano al Milan) e Abbiati deve deviare un colpo di testa di Benatia ed un tiro di Di Natale, facendosi perdonare per la papera del primo tempo. Finalmente viene anche il momento di Inzaghi, salutato da un'autentica ovazione e Allegri tenta il tutto per tutto inserendolo al posto di Zambrotta e spostando Emanuelson sulla linea dei difensori; Pippo prova subito a fare a sportellate con i difensori avversari e cade in area chiedendo il rigore, ma Banti non concede il penalty facendo infuriare gli spettatori. Questa in pratica è l'ultima emozione e, come già detto, al triplice fischio dell'arbitro il rimpianto per la vittoria sfumata si mescola al sollievo per aver evitato un'altra sconfitta.

Due soli punti in classifica, sei gol già subiti dalla miglior difesa dello scorso campionato e solo quattro gol segnati da un attacco senza gli elementi migliori; nessuno poteva immaginare un inizio di campionato così tribolato e stentato, ma basta leggere l'elenco degli infortunati per capire il reale motivo di questa situazione ed è per questo che il punto guadagnato può essere considerato prezioso; certo due punti in più (che potevano anche arrivare) avrebbero fatto comodo per accorciare il divario in classifica, visto che davanti si sono fermate tutte, ma va bene così e con più di cento punti ancora a disposizione il campionato è ancora tutto da giocare. Di positivo c'è la reazione d'orgoglio della squadra e la buona prestazione nonostante le molte difficoltà, mentre preoccupano i tanti infortuni e una condizione fisica ancora precaria, perchè molti giocatori sono sorprendentemente lenti ed impacciati. Guardare al futuro con ottimismo è francamente difficile, almeno fino a quando non rivedremo in campo qualche campione ora fermo ai box, ma la stagione continua a ritmo frenetico e sabato si torna già in campo e a questo punto la vittoria diventa doverosa per poter finalmente cercare di spiccare il volo in classifica.