Gli sprinters battono i cantoni
Il risultato di Torino seppur maturato in condizioni al quanto rocambolesche, premia, paga e riassume la prestazione dei bianconeri al cospetto dei Campioni d'Italia. I ragazzi di Conte non hanno vinto tanto per i valori scesi in campo, nome per nome il Milan avrebbe spadroneggiato, ma si sono imposti per ardore, precisione, voglia di vincere, determinazione e corsa. I rossoneri fermi sulle gambe, imbrigliati da uno staticismo quasi imbarazzante, i bianconeri furenti fino al novantesimo e anche oltre.
Ogni pallone è stato pressato con la foga e la cattiveria agonistica, di chi ha voglia e fame di risultati, la gestione della sfera piuttosto oculata e mai lasciata al caso. Due prestazioni opposte, fluidità di gioco e ricerca della padronanza, contro improvvisazione e sgangherate trame basate su lanci lunghi. Alla fine della fiera, la spunta (seppur con due reti tra il fortunoso e l'assurdo), la squadra che in campo si è vista, ma soprattutto battuta di più, i rossoneri parsi lontani chilometri da Torino, non hanno saputo replicare.
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