RobinHood principe dei ritorni
Non porterà in dote l'arte del gol, anche se le 14 perle della scorsa stagione in rossonero, non possono essere considerate poche, soprattutto se rapportate a quelle di bomber ben più ferrati sottoporta, Robinho è pronto a tornare e dare il suo apporto. Reti, assist e tanta corsa, tutto ciò che serve al Milan, per muoversi dalle sabbie che lo hanno trattenuto in questo primo periodo. Il brasiliano ha tranquillizzato tutti, il problema è stato risolto, ora appartiene al passato, avanti solo tanta voglia di tornare per aiutare i compagni. Non è un caso, Max Allegri ha concesso tanta fiducia al brasiliano, anche quando l'ambiente giornalistico ha provato a screditare le prestazioni del 27enne, oscurandole con le immagini di azioni non finalizzate, quanto di buono fatto nell'arco della stagione o in ogni singolo match. Robinho è un giocatore che allo scacchiere manca, uno dei pochi fantasisti "operai", in grado di abbinare tanto lavoro e altruismo ad una dote tecnica non comune.
Mancano le giocate ad effetto, il repertorio è stato sacrificato a favore della praticità e del giocare facile, ma questo non sminuisce il valore del talento brasiliano. San Siro accoglierebbe e applaudirebbe più che convinto i funambolismi in dote al n.70, ma oggi la classifica chiede altro, tanta concretezza e magari qualche gol in più. Parlarne oggi magari è un po' affrettato, prima c'è un ritorno da "bagnare" nella maniera più felice, soprattutto dopo le ulime scelte e decisioni spettanti ad Allegri. Ibra chiede aiuto, Cassano è stanco, Robinho è fresco e tutti lo aspettano.
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