... Allegri è di nuovo lucido ed il Milan splende
La sosta ha sortito l’effetto desiderato, Massimiliano Allegri rispetta il copione della sua carriera e dopo la pausa riesce a trarre il meglio dalla propria squadra.
La vittoria ottenuta con il Palermo è la prima vera conquista del Milan targato 2011/12, dopo un inizio di stagione stentato, con l’apice toccato nella vittoria di misura con il Cesena, pur soffrendo le ripartenze della squadra di Giampaolo, e nella passeggiata non senza rischi con il modesto Viktoria Plzen. Per la prima volta in stagione il diavolo ha saputo imporre il proprio gioco, mantenendo il possesso palla con personalità, senza concedere nulla all’avversario, con Abbiati spettatore privilegiato per tutti e 90 i minuti.
Massimiliano Allegri ha potuto contare su alcuni uomini chiave, da Robinho, finalmente recuperato e subito in gol, ad Alberto Aquilani, vero protagonista di una vittoria che parte proprio dal gioco e dalle geometrie del centrocampista romano. Il tecnico toscano ha avuto una delle sue illuminazioni, inverte le fasce di competenza di Aquilani e Nocerino, con quest’ultimo che duetta “amabilmente” con Luca Antonini, ispiratissimo in sovrapposizione, mentre il romano può liberamente accentrarsi a raccogliere il pallone, coperto dalla dirompente vitalità del solito, splendido, Ignazio Abate.
Robinho merita un discorso a parte: il brasiliano è tornato e si vede, alla prima uscita mostra il perché veniva tanto invocato. Si muove lungo tutto il settore offensivo, apre gli spazi per i compagni e tocca una miriade di palloni, con imprecisione a tratti, ma la sua partita è talmente intensa da coprire anche gli errori tecnici.
Si “sbatte” il brasiliano, gioca per sé e per la squadra, spreca, come al solito, davanti alla porta, ma è splendido nell’esecuzione in occasione del gol che congela la partita.
La squadra è girata a dovere finalmente e grande merito va dato al lavoro degli esterni. Abate a volte pecca in precisione, ma la corsa e l’intensità sono da campione vero, trova anche l’assist per il gol di Cassano, ed impressiona nel secondo tempo con un recupero monstre su Alvarez lanciato in contropiede. Antonini, eccezion fatta per un’amnesia nel primo tempo che fa infuriare Thiago Silva, è puntuale nell’inserimento e nel contenimento di un cliente difficile come Ilicic, l’intesa con Nocerino funziona a meraviglia.
Il sistema tattico approntato da Allegri funziona finalmente alla perfezione, il Milan contro i rosanero appare come un orologio svizzero, non concede mai nulla, il pallone gira alla perfezione, con ritmo ed intensità che non mancano mai per tutti e 90 i minuti. Dopo le critiche Max “l’acciuga” mostra ancora una volta di poter avere il polso di questa squadra, riscatta la solita partenza ad handicap e indica ai suoi la strada da seguire da qui in avanti, così come accaduto lo scorso anno, dopo la sosta il Milan inizia la sua marcia. Così come a Torino le scelte del toscano avevano fatto sorgere più di qualche dubbio, ieri sera il Conte Max le ha azzeccate tutte, ha mosso le pedine sullo scacchiere con la sicurezza del miglior Spassky, ancora una volta ha saputo ribaltare le impressioni lontane solo 14 giorni.
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