Beate le mezz'ali dinamiche

Beate le mezz'ali dinamicheMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
domenica 16 ottobre 2011, 14:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Il Palermo non è la Juventus, il Napoli, il Barcellona e neanche l'Udinese, ma l'undici di Devis Mangia resta comunque un avversario temibile, senza scordare l'intramontabile tradizione di "bestia nera". Fatto sta che, forse per la prima volta in questa stagione, il Diavolo è riuscito ad imporre il proprio gioco, dominando proprio in quel reparto dove tanto aveva faticato nei precedenti incontri: il centrocampo. Cos'è cambiato nel classico trio mediano? Senza puntare il dito sugli assenti, il Milan è finalmente riuscito ad essere aggressivo, recuperando con audacia e dinamismo anche i palloni persi. Un pressing alto e feroce, finora mai intravisto in questa strana stagione 2011/12. Molto, forse tutto, il club rossonero lo deve alle due mezz'ali (o interni): Nocerino e Aquilani, sistemati entrambi nelle loro posizioni ideali (sinistra e destra), oltre ad un'ottima gara tecnica, hanno fatto del dinamismo e del sacrificio i loro marchi di fabbrica. Novanta minuti a scendere e risalire, scambiandosi di ruolo in condizioni di inferiorità numerica, aiutando in maniera evidente il riferimento centrale.

Mark van Bommel, dopo qualche gara così e così, si è finalmente trovato a suo agio, avendo a disposizione due "gregari" che non si sono mai risparmiati. In tutto questo mancava Clarence Seedorf: l'olandese è indiscutibilmente un giocatore importante ma, se utilizzato in maniera smodata, rischia di diventare un'arma a doppio taglio per il Milan. Le sei gare consecutive da titolare insegnano: l'olandese resta un grandissimo, ma non può reggere ritmi forsennati come accaduto nel concitato settembre milanista. Giusto quindi preservare e ruotare i giocatori più "anziani", cercando di averli al massimo quando schierati. La forza di questa squadra, fornita di una difesa ed una attacco stratosferici, può esternarsi esclusivamente con la riscoperta del dinamismo a centrocampo. Il Milan dei mediani è stato abbandonato, ma aggressività e percussione devono essere marchi di fabbrica del trio centrale: Aquilani e Nocerino lo hanno capito, risultando decisivi sia in difesa che in attacco: non a caso il primo gol, dopo un lancio perfetto di Ibrahimovic, è nato da un assist del primo e da una facile conclusione del secondo.