Ibra, un calcio al mal di pancia. Altro gol europeo, grinta e voglia al servizio del Milan
Soltanto un po' di tempo fa si diceva di lui che "in Europa proprio non riesce a incidere". Soltanto qualche giorno fa si vociferava, sul suo conto, che vivesse una situazione particolare: stanco di vestire il rossonero, stanco di giocare a calcio, desideroso di nuove, frizzanti, motivazioni. Invece, Zlatan Ibrahimovic ha saputo dare un calcio a tutte le critiche, prendendo tra le mani le redini dell'undici di Allegri e trascinandolo verso tre punti fondamentali in chiave primato. Croce e delizia dei tifosi milanisti, eccezionale attaccante dal carattere scorbutico, lo svedese ha confermato ciò che tutti, ovviamente, già sappiamo: ovvero che, quando decide di avere voglia, è a dir poco geniale con la palla al piede.
Stanco o no che fosse, stasera Ibra ha messo a segno, contro il Bate Borisov, il gol che ha lanciato il Milan verso una vittoria importante, spianando così la strada al due a zero definitivo di Boateng, che ha assaggiato, nel semifreddo mercoledì milanese di Coppa, il gusto della prima marcatura in Champions League. Grintoso, determinato, galvanizzato dalla rete messa a segno, l'attaccante rossonero ha saputo riversare sul terreno di gioco quella voglia di incidere che ha costretto la - piuttosto morbida - retroguardia bielorussa a obbligatori straordinari per evitare un peggio che poi si è, gioco forza, materializzato.
Lo svedese ha saputo far male, dunque, disputando una partita più che buona. Facendo esattamente ciò che gli ha chiesto Allegri, e con lui tutti i tifosi rossoneri: segnare, ed essere protagonista. Svolgere, praticamente, il suo compito. Questo siglato con il Bate, per lui, è il secondo gol in Europa da inizio stagione, dopo quello messo a segno con il Viktoria Plzen: che stia imparando a pungere anche fuori dai confini nazionali? Probabilmente, anzi, sicuramente, ha sempre saputo farlo. Il fatto che per un bel po' di tempo nel Belpaese gli si sia cucita addosso l'etichetta di "vincitore di scudetti (e basta)" è stato solamente dovuto a un voler pensare, assurdamente, che a un giocatore di classe e d'esperienza come lui potessero tremare le gambe dinanzi a quei grandi palcoscenici che invece, anche questa volta, ha dimostrato di essere assolutamente abituato a vivere.
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