Da Istanbul ad Atene passando per Lecce in 45 minuti: con il Boaing 27/3-4 si può!
Ecco le pagelle di Lecce-Milan 3-4:
Abbiati 4: A Corvia basta guardarlo con la coda dell’occhio per venir meno nelle gambe. A lui un anonimo calcio d’angolo per confezionare la terza papera in quattro partite di campionato
Abate 6: Tra pochissimi da salvare nell’ecatombe del primo tempo, rimane in piedi con personalità anche nella ripresa. Difende con ordine ma si vede poco in attacco
Nesta 6: La prima frazione di gara è un’ode all’incertezza, a cui contribuisce anche lui. Poi, con il risultato, cambia la partita del Milan e il Lecce torna a vestire i panni dell’avversario modesto. Ne trae beneficio, molto più che dalla vicinanza di Yepes
Yepes 6,5: Perde Giacomazzi in occasione del primo gol ed è correo sul penalty che spiana la strada ad un primo tempo da cancellare, ma la palma del match winner lo elegge protagonista assoluto di un’assurda domenica
Antonini 5,5: Nel primo tempo molto meglio in attacco che in difesa. Rimette in gioco Grossmuller sul 3-0, ma viene ostacolato non del tutto regolarmente![]()
Ambrosini 4,5: Allegri si affida a lui per fronteggiare la forza e il fisico di Obodo e Strasser, lui non ripaga, palesando una condizione fisica ancora precaria ed un recupero ancora lungi dall’essere totale (45’Aquilani 6: Rileva Ambrosini, fornisce a Boateng l’assist per il gol che riporta il sereno al Via del Mare e s’impegna a tenere a bada le rade folate giallorosse
Van Bommel 5: L’ipnosi del primo tempo non comincia dalla difesa, ma dal centrocampo di cui lui sarebbe il comandante. Bada ai fronzoli più che mai e cincischia fatalmente al limite dell’area sull’azione che porta al 3-0
Nocerino 6,5: Se Ambrosini non innesca mai la prima e Van Bommel ha le idee confuse, lui rimane in piedi dall’inizio alla fine, difendendo con grinta e caparbietà, ma senza lesinarsi in fase di inserimento. Va vicino al gol in due occasioni con tiri da fuori area, e risulta tra i migliori in campo
Robinho 5,5: E’ l’unico a farsi vedere e raccogliere palla nel primo tempo, peccato che non riesca a giocarne bene neanche una. Rimane in piedi anche quando non dovrebbe, ossia quando i difensori leccesi lo fermano con le cattive. (45’Boateng 9: Una settimana fa era un enigma da sciogliere, un atleta demotivato ed appagato. Dopo il bolide che ha annichilito il Bate mercoledì sera, in Salento il Boa sfodera l’artiglieria pesante, si prende sulle spalle le incertezze e la rassegnazione e le trasforma nell’essenza del calcio migliore. Il tutto in soli 45 minuti…)
Ibrahimovic 5,5: Non trova il gol, per meriti degli avversari, ma anche per sua superficialità. In due occasioni, con un pizzico di cattiveria in più – quella che non guasterebbe nemmeno in pressing – anche lui avrebbe potuto esultare
Cassano 6,5: Non segna e spesso agisce troppo lontano dalla porta, ma a fine partita vai a fare i conti e ti accorgi che due dei quattro gol rossoneri sono arrivati dai suoi piedi. Può bastare così, e anche il “mini-derby” è vinto… (87’El Shaarawy: sv)
Allegri 6: Sbagliare è umano, correggersi in corso d’opera è segno di umiltà e audacia. Grazie allo stratosferico impatto di Boateng, riesce a trasformare il Milan inguardabile del primo tempo in quello che tutti tifosi vorrebbero vedere sempre: una squadra di fuoriclasse che non conoscono il significato del termine “Mollare”
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