Giù le mani da Pato!

Giù le mani da Pato!MilanNews.it
giovedì 15 dicembre 2011, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato alla fine degli anni ottanta a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, è anche azionista del club.

“Non lo sopporto più !” Miei amici, grandi vecchi cuori rossoneri, mi hanno mandato un SMS definitivo dopo la prestazione di Pato a Bologna. Insomma incominciano a essere troppi i tifosi che stanno scaricando il giovane brasiliano. Per me, un brutto segnale d’allarme, che si è alzato dopo qualche indiscrezione che lo vorrebbe ceduto a giugno, magari legato all’affare Tevez. Lui o Robinho, altro attaccante che è indispensabile per la sua modernità, per il suo sacrificio, per le sue reti, sì, e non prendo in giro nessuno, ripeto, per le sue reti che nell’anno dello Scudetto sono risultate decisive e lo saranno anche nel 2012.
Per questo motivo, martedì, nel corso della Festa del Settore Giovanile, ho rivolto sull’argomento, una domanda ad Adriano Galliani, che mi ha tranquillizzato: “Pato e Robinho non entrano nell’eventuale affare Tevez!”
Pato ha 22 anni ed un potenziale fuoriclasse anche se il passaggio da Campione a Fuoriclasse, è certamente difficile, complicato, insidioso. Io seguo sempre una teoria. Si possono cedere tutti i giocatori, ma per acquistarne un altro migliore o, per lo meno, dello stesso valore. Ebbene, mandato via Pato, quale attaccante di pari livello,esiste sul mercato e, se esistesse, quale è il suo costo?
Già sono abbastanza confuso sulla cessione di Pirlo. A volte ritengo sia stata necessaria per dare una svolta tecnica al gioco del Milan. In altre occasioni, quando, a volte, risaltano,come a Bologna, le difficoltà del centrocampo rossonero, sul piano della creatività e del dinamismo, convengo con alcuni Pirlofili che, se si fosse sentito ancora importante nel progetto-NuovoMilan ,non avrebbe ceduto alla tentazione di andarsene, magari accontentandosi di un ingaggio inferiore a quello percepito oggi a Torino.
Non vorrei però che allo staff tecnico, giustamente severo ed esigente con Pato, venisse la tentazione di guardarsi intorno per cercare altri attaccanti migliori. Per me non esistono. Concordo  dunque  con l ‘Amministratore Delegato milanista. Pur riconoscendo che il brasiliano non stia attraversando il suo momento più caldo, Adriano Galliani attende con fiducia che torni alla miglior condizione.
Si è sempre detto,del resto, che un giocatore a lungo fuori per infortunio, possa rientrare accusando alti e bassi.

Certo, nel finale contro il Viktoria Plzen ha prima tirato sul portiere un pallone da chiudere in rete, poi è stato superficiale, perdendo la palla in occasione del primo gol dei cechi, ma la sua prestazione era stata da 8 fino a quegli ultimi minuti. Un grande gol, un generoso e splendido assist per Robinho ed un palo dopo azione devastante, erano state le sue Griffe nella città cara a Kafka. Quindi la partita di Bologna è semplicemente una partita sbagliata per lui, come per altri suoi compagni, al di sotto del loro normale livello. E’ già capitato, nel passato, al Divino Van Basten. Ricordo ancora la frase di un amico, al mio fianco, in tribuna che urlò un blasfemo: “Datemi Torrente !. Anche al formidabile Shevchenko che nei suoi periodo neri, veniva tacciato di essere diventato un attaccante appagato e di essersi imborghesito.
Non voglio, però, far finta di non capire le esigenze di Allegri, che vorrebbe sempre allenamenti disputati alla massima intensità, che vorrebbe un atteggiamento in campo più spettacolarmente impegnato e più versato al sacrificio. Ha ragione su questo punto. Pato  dunque deve compiere un ulteriore salto di qualità, non facile per un ragazzo che da 12 anni viene considerato un fenomeno. Ed un fenomeno lo è, come confermano i 60 gol in 135 partite , come confermano le sue progressioni, i suoi lampi. Ecco, il mio augurio per il 2012 è quello che Pato trasformi questi suoi lampi in un temporale più lungo e devastante per le difese avversarie. Come nel suo debutto, in quel 13 gennaio 2008, quando contro il Napoli, ha giocato la sua migliore partita, da fantastico attaccante  arrivato, “Come D’Incanto”, dal paese magico di Andalasia!