Serafini su TMWMagazine: "Pato non alza l'asticella del suo rendimento"

Serafini su TMWMagazine: "Pato non alza l'asticella del suo rendimento"MilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 24 dicembre 2011, 14:40News
di Pietro Mazzara

Non era titolare nel Brasile Olimpico del 2008, eppure nel Milan aveva già incominciato a segnare e incantare. Non era titolare nel Brasile di Dunga, lo è saltuariamente in quello di Menezes dove tra l’altro non ci sono più talenti come Kakà, Ronaldinho, Ronaldo… Nel Milan Robinho o lo stesso Cassano sembrano più a loro agio al fianco di Ibrahimovic, eppure lo svedese in campo lo cerca esattamente come gli altri. Eppure la media di Alexandre Pato, un gol ogni 2 partite, era ed è da capogiro per un ragazzo di 22 anni. Nella scorsa stagione, prima grande vittoria della sua carriera, si è distinto più per la fragilità che per le sue imprese, eppure ha segnato gli stessi gol di Ibra e Robinho. Però fu fischiato sonoramente nella partita casalinga con la Juve e a Lecce fu ripreso con rabbia da alcuni suoi compagni di squadra, in momenti diversi della partita. A Pechino è stato decisivo, nella Supercoppa, entrando dalla panchina. Ultimamente si è preso i rimbrotti velati di Allegri (“Al Milan il talento non basta, bisogna sacrificarsi, allenarsi a fondo, dare sempre il massimo, fare sacrifici”) e quelli pubblici di Carlo Ancelotti (“Ti ho lasciato dicendoti che a uno come te non basta un gol ogni 2 partite, ti ritrovo così. Devi ascoltare i consigli”). Uno dei punti chiave che dividono la critica è proprio quest’ultimo: Pato segna un gol ogni 2 partite. Eppure non basta, non può bastare: i grandi fanno ogni tanto una doppietta, sono decisivi con una percentuale altissima, si “sentono” anche se non segnano. Pato si accontenta: gli basta quel numero straordinariamente normale. Non alza l’asticella del suo rendimento, della sua grandezza: non corre per la classifica cannonieri, non incide in Champions, non è un punto fisso della Nazionale.

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