Pato rifiuta il Psg, Lady B non ha influito

Pato rifiuta il Psg, Lady B non ha influitoMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
sabato 14 gennaio 2012, 08:20News
di Antonio Vitiello
fonte di Valentina Buzzi per Sportitalia

L’amata figlia Barbara non c’entra nulla. Un presidente dell’esperienza di Silvio Berlusconi non puo’ certo stare dietro ai palpiti della figlia innamorata. Se ha detto no al trasferimento di Pato (e di conseguenza arrivo di Tevez), l’ha fatto con la ragione, non con il sentimento. Si vede che l’affare non l’ha mai convinto del tutto: 35 milioni per lasciar partire un sicuro campione di 22 anni, 28 per farne arrivare un altro che deve adattarsi al campionato italiano e non puo’ giocare la Champions. I dubbi gli sono ronzati in testa fino all’ultimo, quando ha alzato la cornetta e con un cenno ha fermato tutto. Modi e tempistiche da 31 gennaio, non da un tranquillo pomeriggio di metà mese. Il presidente è tornato in carica con pieni poteri, ma l’ha fatto spiazzando i suoi stessi uomini. Forse Galliani avrebbe evitato volentieri il giro a vuoto a Londra, forse Allegri sarebbe stato un po’ più elastico con il Papero triste che adesso si ritrova ufficialmente tra i piedi. Una scarica di tensione e malumori che proprio non ci voleva a una manciata di giorni dal derby.

Il Milan ora rischia il double di rivincite, sconfitto dall’Inter prima sul mercato e poi sul canto. Per aggiustare tutto, domenica sera servirebbe solo un gol di Pato, già promesso peraltro nella nuova dichiarazione di fedeltà ai rossoneri. Ora il brasiliano dovrà rimboccarsi le maniche e crescere in fretta. Deve dimostrare che Milan ha fatto bene a puntare su di lui oggi e in futuro, che i cattivoni, in realtà, sono Allegri e Ibra. Uno lo rimprovera per la scarsa personalià, l’altro per l’egoismo nelle giocate. Entrambi speravano di aver messo una croce sopra al problema per sempre. E invece non è così, salvo colpi di scena. Fino al 31 gennaio c’è tutto il tempo per vivere un altro pomeriggio di autentica follia.