Lo sberlone di Milito e gli errori marchiani di Allegri. Milan-Tevez non è finita e l'Apache, se questo è Pato, serve come il pane

Lo sberlone di Milito e gli errori marchiani di Allegri. Milan-Tevez non è finita e l'Apache, se questo è Pato, serve come il paneMilanNews.it
© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS
lunedì 16 gennaio 2012, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
Giornalista pubblicista, vice-direttore di MilanNews.it. Corrispondente e radiocronista per l'emittente radiofonica nazionale Radio Sportiva. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Inviato al seguito della squadra. Twitter:@PietroMazzara.

Una sconfitta brutta, che fa male e che impedisce al Milan di balzare in vetta alla classifica non sfruttando il mezzo passo falso della Juventus in casa contro il Cagliari. Un Milan abulico, senza anima e senza la cattiveria giusta per portare a casa una stracidttadina che, probabilmente, sarebbe dovuta finire in pareggio mentre, ancora una volta, l'avere una punta cinica come poche come Milito ha permesso all'Inter di accorciare le distanze. Allegri manda in tribuna Antonini e punta su Zambrotta a sinistra e sbaglia perché l'ex azzurro è nullo contro Zanetti e Maicon che non hanno di certo sfondando con continuità. Un Milan troppo remissivo contro una Inter catenacciara ma con la voglia, comunque, di portare a casa il risultato. Emanuelson trequartista non può più essere riproposto e Pato ha dimostrato nuova e incredibile indolenza nella partita che doveva essere sua ma che, alla fine, lo ha visto messo in ombra perfino da El Shaarawy che ha fatto più del papero in 10' minuti giocati. Adesso, fin da mercoledì, bisognerà rialzare la testa contro il Novara e andare al Piola, domenica, per vincere e rimettersi in sesto dopo una partita da archiviare ma, dalla quale, bisogna imparare molto e, ora più che mai, bisogna tornare sul mercato per portare a casa Tevez.

Ma archiviato il derby è inevitabile non parlare del mercato rossonero che, in questa settimana, la terza di gennaio, entra nel vivo. La giornata di giovedì scorso è stata quanto di più pazzesco ci potesse essere. Pato, alle ore 15 era un giocatore del Paris Saint-Germain, Tevez stava per diventare un giocatore del Milan ma qualcosa si è inceppato. Nella pausa dell’incontro in corso al Landmark Hotel di Londra tra MacBeath, Marwood, Galliani, Riso, Joorabchian e l’avvocato Cantamessa, è intercorsa una telefonata che, improvvisamente, ha fatto cambiare le carte in tavola da parte dei dirigenti del Manchester City con un tentativo di mettere nel sacco l’amministratore delegato rossonero. Tentativo fallito perché, dopo il no di Berlusconi alla cessione di Pato a 28 milioni di euro netti più 7 di bonus, il giocatore fa il comunicato e Galliani riceve l’ordine di alzarsi dal tavolo della trattativa per l’Apache.

Ma c’è qualcosa che non quadra: le immagini realizzate fuori dall’Hotel, con l’amministratore delegato rossonero che si abbraccia calorosamente con Kia Joorabchian davanti alle telecamere, le parole proferite allo scalo ATA di Linate sulla vicenda fanno intendere che tutto è ancora aperto. Il Milan, paradossalmente, si è messo in una posizione di vantaggio perché sa quali offerte ci sono per l’attaccante argentino che, per inciso, fa sapere tramite il suo agente di aspettare ancora il Milan e lo stesso Kia ha ribadito che la trattativa è tutt’ora in piedi. Domani ci potrebbe essere un nuovo contatto tra le due dirigenze anche perché, qui lo diciamo e lo confermiamo, l’Inter non ha fatto alcuna offerta ufficiale per Tevez.

Un intrigo clamoroso, bellissimo e ben lungi dall’essere finito. Intanto, nella giornata odierna, dovrebbe esserci l’ultimi summit per chiudere la vicenda Mesbah con Lucci e Osti pronti ad entrare nella sede rossonera e rendere ufficiale il tutto. Un acquisto in sordina in attesa della deflagrazione finale, quella che tutti negano ma che ci sembra tanto vicina.