ESCLUSIVA MN - Garlando (Gds): "Il derby metterà insicurezze e aprirà il caso Pato-Ibra"

ESCLUSIVA MN - Garlando (Gds): "Il derby metterà insicurezze e aprirà il caso Pato-Ibra"MilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 16 gennaio 2012, 19:00Esclusive MN
di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per MilanNews.it è intervenuto Luigi Garlando, giornalista de La Gazzetta dello Sport. Abbiamo analizzato insieme il derby della Madonnina e le conseguenze che potrebbe portare questa sconfitta.

Luigi Garlando, che Milan hai visto nel derby?

“Una squadra deludente anche sul pieno delle motivazioni. Non si è visto il solito Milan affamato e rabbioso e personaggi simbolo come Ibrahimovic, Boateng e Nocerino non avevano lo stesso furore. Soprattutto in confronto all’Inter che ha dato prova di intensità e applicazione. Sul piano tattico Allegri dovrà rivedere qualcosa perché Boateng in mediana perde il suo furore da incursore offensivo. Poi, un conto è avere Aquilani li in mezzo, ma se non c’è manca il regista del gioco e tutto alla fine è gravato sulle spalle del povero Emanuelson che ha fatto benino ma faticava a dar palla”.

Non era meglio puntare sulla trequarti su qualcun altro e non su Emanuelson?

“Avrei fatto ricorso in Seedorf o Robinho, mettendo magari in mediana Ambrosini per avere un playmaker in più, perché alla fine quello è mancato. Di solito quando manca l’ultimo passaggio ci pensa Ibra, basti vedere Bergamo. Ieri però non era in giornata, anche perché la sua prova era legata ai compagni di reparto e Allegri su questo deve stare attento”.

Parliamo ovviamente di Pato…

“Pato e Ibra non si trovano, è chiaro. Ibrahimovic sta bene con Cassano o con Robinho, mentre con Pato la convivenza e difficile se entrambi non hanno alle spalle un suggeritore”.

La prova negativa di Pato può influenzare anche in chiave mercato?

“Situazione non facile. Da una parte la conferma datagli da Berlusconi gli dà forza, dall’altra è una debolezza perché è inviso dallo spogliatoio, che vede in lui “l’uomo del capo”. Allegri sperava in un suo gran derby per conquistare i tifosi e a rendere tutto fantastico dopo il no al Paris Saint-Germain. Invece la prova non è stata all’altezza e la situazione si è complicata, diventando per l’allenatore una vera e propria patata bollente”.

Con il rinnovo di Allegri dobbiamo aspettarci più poteri decisionali del tecnico in sede di mercato? Ergo, via Pato a giugno?

“Può essere. Magari l’affare non è stato chiuso adesso perché Berlusconi non era contento dell’offerta economica del Paris Saint-Germain. Ma l’ipotesi di rivedere quello che accadde due anni fa con Kakà non mi stupirebbe”.

Come si spiegano le difficoltà di un ragazzo che al Milan in questi anni ha fatto vedere grandi cose?

“L’età certamente dice la sua, anche se Messi a 22 anni era di un altro pianeta, ma ognuno ha la sua storia. Io sono fra quelli che si è schierato contro la cessione di Pato, anche perché l’Inter sta ancora piangendo Balotelli, grande talento lasciato partire giovanissimo e che ora vorrebbe riprendere. La differenza ora è che Balotelli ha trovato in Mancini un tecnico che gli dà fiducia, ciò che manca a Pato. Credo che il giocatore possa migliorare, ci vuole solo pazienza e bisogna vedere se il Milan ne avrà. In ogni caso anche ieri, nonostante abbia giocato male, Pato è quello che ha dato l’impressione di poter creare pericoli da un momento all’altro e anche i giocatori dell’Inter avevano capito che era il pericolo numero uno”.

Questo derby può incidere sul cammino del Milan?

“Si, può incidere perché ha messo tante insicurezze alla squadra e aperto un caso, quello della convivenza Pato-Ibra. Tuttavia i rossoneri credo siano ancora i favoriti alla vittoria finale e riguardo all’Inter, nonostante la vittoria, non credo che possa arrivare a vincere lo scudetto”.