Lettera aperta a Massimiliano Allegri

Lettera aperta a Massimiliano AllegriMilanNews.it
© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
martedì 17 gennaio 2012, 10:45News
di Alessandro Jacobone

Caro Massimiliano Allegri, posso chiamarla Mister in questa missiva che mi piace pensare lei possa leggere?
Avrei un paio di cose che vorrei chiederle dopo questi 18 mesi di convivenza sotto i colori rossoneri.

Premesso che mi sono trovato a difenderla svariate volte dagli attacchi preventivi al momento della firma del suo primo contratto con la società di via turati, oggi mi trovo confuso e poco convinto da alcune delle sue scelte tanto da aver deciso di scriverle questa lettera.
Ho aspettato 24 ore post derby al fine di non essere influenzato emotivamente dalla pessima sconfitta nella stracittadina ma poco è cambiato nella mia testa ed eccomi qua a buttare giù un paio di domande e considerazioni che forse potrà ritenere scomode.
Gli allenatori di tutto il mondo si nascondono con frasi del tipo "in settimana i giocatori li vedo io e decido per il meglio della squadra" e lei non é venuto meno a tale compito giustificando illustri esclusioni come quella del prediletto, per il presidente, Ronaldinho.
Quella decisione dimostró a tutti il suo carattere e fece capire quanto fossero importanti la determinazione, la dedizione e l'impegno per aver assicurato un posto nella sua formazione titolare.
Lo scudetto vinto dopo diversi anni di dominio dei nati tardi ha rafforzato la sua posizione a tal punto che anche l'esclusione di totem come Pippo fosse digerita dalla tifoseria come necessaria per il bene della squadra.
Con il passare del tempo peró hanno incominciato a sommarsi prestazioni prive di schemi e l'involuzione del gioco ha prodotto una classifica cortissima che, vista l'importanza della rosa rossonera rispetto alle avversarie, suona davvero stonata.

Tornando ai miei personali dubbi eravamo rimasti al "io vedo i giocatori in settimana, io deciso la formazione". Così mi sono abbonato
al canale tematico rossonero per seguire gli allenamenti e capire in quale esatto giorno di ogni settimana lei possa partorire la decisione di schierare il generoso terzino olandese dietro le punte in posizione di trequartista. Dopo giorni e giorni di visione continua e dopo aver avuto gli occhi rossi per questo motivo sono riuscito a darmi una risposta.. Il fatidico giorno é il lunedì, giorno di riposo per la squadra.
L'Italia è composta da 50 milioni di allenatori che desidererebbe altrettante formazioni diverse, questo è vero, ma l'evidenza delle prestazione e dei risultati del campo avrebbero dovuto porle degli interrogativi e dubbi sulle sue decisioni. Se il mondo intero della tifoseria non gradisce questa soluzione ci sarà pure una ragione. Se chi conosce le potenzialità del
Faraone si chiede come mai non ha ancora ottenuto una vera chance.
Se chi vive in Francia continua a rinfacciarmi, in quanto tifoso del Milan, la rovina di un giocatore per loro unico come Taiwo. Se Didac Vilà inanella brillanti prestazioni mentre da noi di lui non ci si ricorda neppure la faccia. Se Pato ha segnato e deliziato il pubblico rossonero per diversi anni mentre con lei ha subito un involuzione tecnico tattica al quanto strana, beh forse sarebbe tempo di una bella presa di coscienza e responsabilità.
Facile additare al Papero tutte le colpe per il mancato supporto dato alla squadra.
I media l'aiutano in questo poichè è semplice attaccarsi a situazioni extra calcistiche come quella che coinvolge Alexander e Barbara.
Wow che scandalo, ma come si fa a cacciarsi in tali situazioni? Che imbarazzo!!
Beh, sa cosa le dico? Personalmente mi ha imbarazzato di più il gossip relativo al genitore di Barbara e la "nipote di Mubarak".
I giocatori si allenano e i campioni si gestiscono, mi sembra di averglielo rinfacciato già una volta in un altro articolo. Un talento come Pato deve avere un Mister che crei schemi in grado di valorizzarlo perché non sempre ci sará ibrahimovic a risolvere le partite con giocate da fenomeno. E mi permetta di dirle che sostituirlo al Derby a dieci minuti dalla fine inserendo il giovane El Sharawy mai considerato prima solo per fargli assaporare i fischi di San Siro, non è stata una mossa da vero uomo.
Al Milan sono graditi solo i veri uomini, gli altri vanno prima all'Inter e poi al PSG e non rimangono più nei nostri cuori.

Forza Milan, unica squadra di Milano.

Alessandro jacobone
Milanisti Non Evoluti