Emergenza in difesa e a centrocampo. Mentre si attende la decisione di Tevez spunta l'opzione Giovinco. Bufala mediatica o reale interesse per un investimento in chiave futura?

Emergenza in difesa e a centrocampo. Mentre si attende la decisione di Tevez spunta l'opzione Giovinco. Bufala mediatica o reale interesse per un investimento in chiave futura?
Giulia Polloli
© foto di Milan news
sabato 21 gennaio 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Mentre a Parigi si tratta l’affare Tevez, tra dirigenti del PSG e l’agente del calciatore, per trovare l’accordo che porterebbe finalmente Carlitos alla corte di Carletto, il Milan rimane alla finestra pronto a sferrare l’attacco finale, quello per intenderci che in coda al mercato potrebbe essere l’ultima chance per l’Apache di divorziare, dopo la separazione, dal tecnico Mancini. Il Milan intanto si cautela, approcciando nuovamente con il Catania per tastare il terreno per Maxi Lopez e spunta anche l’opzione Giovinco, per ora solo sussurrata, ma che in chiave futura potrebbe essere un importante investimento che sgraverebbe il mercato estivo di ulteriori interventi. L’infortunio di Pato, che costerà al giovane e fragile brasiliano l’esilio forzato per un buon mese, salvo complicazioni, lo terrà lontano anche dall’Europa, per la gara di andata contro l’Arsenal, di conseguenza il Milan deve trovare un sostituto adeguato. Sempre che in queste settimane non esploda in maniera definitiva la personalità di El Shaarawy: in questo caso il Milan potrebbe avere una valida alternativa già in casa . Per la gara di campionato in programma domai al “Piola”, fortino del Novara di Tesser, Allegri ha poco materiale umano tra cui scegliere. L’influenza di Mexes mette in ginocchio la difesa, che già priva di Nesta, squalificato, contava sul francese per non sconvolgere ancora una volta gli equilibri del reparto più altalenante del campionato. Bonera scalda i motori, pronto a sostituire il compagno accanto a Thiago Silva, unico vero diamante inscalfibile del reparto arretrato. Abate è pronto a cavalcare la fascia destra, mentre a sinistra, dopo i saluti a Taiwo, la scommessa è Mesbah, che proverà ad entrare in lotta con Zambrotta e Antonini per una maglia da titolare. Il Milan sulla fascia sinistra fatica a trovare un giocatore efficace in fase difensiva, ma prepotentemente portato anche a dare il via alla manovra d’attacco, il ruolo che fu, chapeau, di Maldini. Già, Paolo Maldini. Ieri ricorreva l’anniversario, il ventisettesimo per l’esattezza, del suo esordio in serie A quando, ancora giovanissimo, calcò con il piglio di un veterano il campo di Udine. Erano i tempi di Niels Liedholm, il maestro, che con fare paterno chiede al ragazzino che si sta scaldando: “Da che parte vuoi jocare?”. Il fanciullo risponde: “Mister, preferirei a destra”. Ma Maldini diventerà il terzino sinistro più forte dell’ultimo trentennio. Innegabile la nostalgia per quelle immagini che tutt’ora campeggiano davanti ai miei occhi. Cavalcate trionfali, una carriera che ha segnato la storia del calcio: il Milan e la Nazionale. Una bandiera, di quelle che ormai sempre più raramente sventolano anche nei grandi club. L’intervista rilasciata da Paolo alla Gazzetta dello Sport stride, con i ricordi. Il Milan sembra non essere ancora riuscito a ritagliare un ruolo societario adeguato alla sua ultima bandiera. O forse non ha voluto che l’immagine sfavillante di Maldini potesse in un certo senso offuscare altre immagini, che però non sono ancora arrivate a quel medesimo livello.

Ci sarà un perché, a questa separazione forzata. Io non lo conosco e credo solo i diretti interessati potrebbero far luce su questi amletici dubbi. Ma ovviamente questa è un’altra storia, anche se di Milan sempre si tratta.
Torniamo al presente e alle difficoltà della squadra di Allegri, ancora una volta funestata da troppi infortuni, concentrati nel reparto che del Milan è quello portante. Il centrocampo rossonero alza bandiera bianca, così come il connettivo tra mediana e attacco. Pesa l’assenza di Boateng, trequartista fantasioso e ad oggi la prestazione offerta da Emanuelson è assolutamente lontana da quella richiesta dalle dinamiche tecniche del gioco di Allegri. Uno spiraglio di luce, abbagliante, è stata la prestazione del giovane talento El Shaarawy, schierato nella gara di Tim Cup da Allegri, che ha lottato come un veterano, offrendo spunti e sprazzi di calcio di notevole livello. Nulla vieta dunque, a chi è rimasto impressionato dal giovane Faraone, di sperare in un suo utilizzo più continuo, magari già dalla gara di domani, a Novara.
Senza la possibilità di schierare Pato, appare quantomai scontata la coppia d’attacco: Ibrahimovic e Robinho. Già. Perché la Tim Cup ha svelato l’ennesimo broncio di Pippo Inzaghi, quando al momento della sostituzione, ha lasciato il campo a testa bassa, con lo sguardo carico di rabbia e delusione. Non è riuscito ad imporsi nel rettangolo a lui consono, non è riuscito a violare la porta difesa dal peraltro ottimo Fontana, anche perché i palloni a lui riservati, nonostante il costante lavoro corale della squadra a suo favore, non sono stati troppi. Una condizione che potrebbe essere migliorata solo ritrovando il ritmo partita, questo credo manchi a Super Pippo per poter tornare ad incidere pesantemente in area di rigore.
Tornando alla partita di Tim Cup di mercoledì sera, il campo ha promosso a pieni voti un altro giovane. Merkel, rientrato in tutta fretta da Genova, senza quasi il tempo di poter fare un allenamento con i suoi ritrovati compagni, è stato scaraventato in mischia e, bisogna dirlo, ha fatto un’ottima impressione. Ma, come scrissi nel mio ultimo pezzo, il suo arrivo, da solo, non può tamponare l’emorragia in mediana. Seedorf si è ripreso dall’influenza, Nocerino è e rimane l’acquisto più azzeccato della campagna estiva, ma il Milan non può ragionare in termini futuri sui pochi uomini a disposizione. Il ritmo delle gare diventerebbe insostenibile per i pochi uomini in salute e si rischierebbe di arrivare con il fiato corto al momento decisivo. Dunque ci si aspetta un intervento deciso, ancora una volta, sul mercato. Rimane alto l’interesse per Montolivo, che però la Fiorentina non sembra intenzionata a lasciar partire già a gennaio, nonostante il giocatore sia in scadenza di contratto. Le dinamiche viola impongono un deciso intervento sul mercato prima di privarsi di un giocatore importante come l’ex capitano, viste anche le continue contestazioni da parte dei tifosi arrabbiati. Ma il Milan deve correre ai ripari ora, la contingenza del momento impone l’arrivo di nuove forze, meglio dunque se i nuovi acquisti possano già essere inseriti in ottica futura, così da sgravare il prossimo mercato estivo da ulteriori investimenti.