El Shaarawy e gli effetti collaterali del mercato

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mercoledì 25 gennaio 2012, 00:00Editoriale
di Antonio Vitiello
Vive e lavora a Milano, giornalista e Direttore di MilanNews.it, redattore di Tuttomercatoweb.com. Lavora presso l'emittente televisiva nazionale "Sportitalia". Opinionista su Odeon TV. Collabora con Radio Radio e INFRONT. Twitter: @AntoVitiello

Tutto d'un tratto è scoppiata l'El Shaarawy mania. I giornali rilanciano le quotazioni del giocatore, i media lo esaltano dopo il gol in Coppa Italia con il Novara e ne propongono la candidatura per ogni partita del Milan, approfittando anche dell'assenza forzata di Alexandre Pato. La verità è che il Faraone è sempre stato il vero gioiellino nascosto della corazzata di Allegri, coccolato e preservato (fin troppo), prima di essere responsabilizzato. L'ex Padova fino ad oggi ha trovato pochissimo spazio, anche a causa di una foltissima concorreza. Il Milan in attacco può contare su campioni del calibro di Ibrahimovic, Robinho, Pato, Inzaghi e Boateng. Concedere spazio ad un classe 92 non è stato affatto facile per Allegri. Il mercato invernale potrebbe addirittura essere deleterio per il giovane rossonero. Il gol in coppa Italia e la buona prestazione al Piola, hanno rinfrancato il morale di Stephan, ma potrebbe tornare nuovamente sotto i tacchi se i rossoneri dal primo febbraio gli porranno d'avanti Carlitos Tevez e Maxi Lopez. Il Faraone prima di giocare dovrà scalare una montagna. Se consideriamo la permanenza di Inzaghi e il fatto che Boateng debbe giocare sulla trequarti, sono 8 i giocatori che si contendono i tre posti da titolare in attacco. Decisamente troppi per far crescere un giovane. El Shaarawy ha già perso quasi sei mesi tra panchina e tribuna, complice una preparazione estiva difficoltosa causata dall'infortunio a luglio.

Ora che ha rinforzato la muscolatura e ha seguito un piano di irrobustimento personalizzato, il giocatore sembra essere pronto per lottare ad armi pari per una maglia da titolare. Ma in una squadra con 8 potenziali attaccanti è veramente complicato farlo. Se poi chi hai davanti sono Ibra e Tevez, diventa quasi impossibile.
La società fa benissimo a cercare un rinforzo e Tevez è l'unico nome in grado di fare la differenza, anche in rapporto alla qualità e al prezzo. Se l'argentino arriva alle condizioni di Galliani, e non alle richieste spropositate del City, il Milan compirà un vero affare anche per il futuro, visto che Tevez ha solo 28 anni (ancora da compiere). Più discutbile l'operazione Maxi Lopez. Il catanese arriverà in prestito fino a giungo, e al momento difficilmente il Milan lo riscatterà, anche perchè dovrà investire 8,5 mln per averlo tutto. L'unica motivazione che spinge il club a prenderlo è la disponibilità di Maxi a giocare la Champions League. Si tratta però di un giocatore che nell'ultimo anno e mezzo sembra essersi involuto, trovando la via del gol solo in rare occasioni. Per El Shaarawy si prospetta una seconda parte di stagione ancora più agguerrita, e se riscuirà a spuntarla mandando tutti gli altri alle spalle, vorrà dire che sia Allegri che il Milan avranno trovato il grimaldello dei prossimi 10 anni. Non sempre quindi il mercato può aiutare una società, e soprattutto non è la quantità di giocatori che fa la differenza. In campo sempre 11 ne scenderanno, evidentemente sarà la qualità a risultare decisiva.