Trattativa Tevez-Lopez: strategia azzeccata o conseguenza inevitabile?

Trattativa Tevez-Lopez: strategia azzeccata o conseguenza inevitabile?
Giulia Polloli
© foto di Milan news
mercoledì 25 gennaio 2012, 02:12Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Sono ore decisive quelle che separano il Milan dal suo nuovo attaccante. Perché un attaccante si accaserà a Milanello, questo è certo. Bisognerà solo capire se questo corrisponderà al nome di Maxi Lopez o a quello di Carlitos Tevez. O magari entrambi solcheranno trionfalmente l’uscio del centro sportivo rossonero addirittura prima della sfida di campionato con il Cagliari, quale risultato fenomenale di un mercato invernale a cui Galliani sta lavorando ininterrottamente da novembre. La situazione è ormai delineata. Maxi Lopez, con il tasca l’accordo firmato, non aspetta altro che potersi allenare con il team più titolato al mondo, scalpitando nella speranza che da Londra non arrivino notizie nefaste per il suo futuro. Carlitos invece ha già la valigia pronta per un volo transoceanico che corrisponderebbe alla fine dell’esilio forzato, seppur quasi volontario, dopo le ormai note discrepanze con il tecnico Mancini. Galliani non ha lasciato nulla al caso, nemmeno nelle scorse ore e a maggior ragione nelle prossime. Sembra essere definito in venerdì il giorno ultimo per far si che il City ceda alle richieste di quello che è ormai il club prescelto per il prosieguo di carriera del talento argentino, l’Apache, che ha scoccato la freccia mortale al cuore del Milan dichiarandosi intenzionato a cambiare maglia, solo se questa fosse stata quella rossonera. Una dichiarazione d’amore ex post la “fuga” di Galliani, conseguente ad un’altra dichiarazione forte, ovvero quella di Pato che ha rifiutato categoricamente la cessione al PSG per proseguire la sua carriera con il Diavolo.
E ora che Pato si trova nuovamente fermo ai box, senza aver dato peraltro seguito immediato alle sue parole con fatti eclatanti, soprattutto nel derby, la situazione è diventata quasi di emergenza. Il reparto offensivo del Milan si trova sprovvisto di alternative titolari da schierare in Champions League, per questo i rossoneri hanno nuovamente virato sul nome di Maxi Lopez che potrebbe essere un valido sostituto, almeno sulla carta, del papero brasiliano.

Ma dopo la partita di Novara un’altra seria ipotesi sembra profilarsi nell’orizzonte europeo. La prova di El Shaarawy contro gli azzurri di Tesser non è passata certo inosservata e attorno al piccolo Faraone stanno crescendo i consensi. Fatto sta che la pressione a cui potrebbe essere sottoposto il talentuoso ex Padova non è stata sottovalutata dal suo tecnico, Allegri, che in vista delle notti di Champions non ha intenzione di sovraccaricare il “ragazzino” di responsabilità. Per questo ancora una volta il tecnico toscano, premiato come migliore allenatore durante il Galà del Calcio, medita sul da farsi, utilizzando a piccole, ma importanti dosi, il talento di El Shaarawy che, così, può accumulare preziosi minuti nelle gambe e assaporare di buon grado, ma senza abbuffate, i grandi palcoscenici.
Ed ecco dunque un’altra scommessa: Maxi Lopez. Il suo talento non è certo messo in discussione, ma il giocatore ha faticato ad affermarsi con continuità anche nella squadra di Montella, quindi qualche piccolo dubbio sul suo potenziale immediato è anche lecito.
E allora torniamo all’ipotesi Carlitos, affascinante, ennesimo “cattivo” che il Milan è pronto a redimere, facendolo tornare il giocatore esplosivo e incisivo del pre-litigio con Mancini.
E il dubbio che Galliani avesse già previsto tutto, non è solo un’ipotesi remota. Il Milan è passato dallo status di possibile acquirente a quello di negoziatore. Perché il rischio che il City possa trovarsi, consentitemi il termine, sul groppone il reticente Tevez fino all’estate esiste ed è più che mai concreto. E questa opzione sembra essere il fantasma con cui la dirigenza inglese non ha alcuna intenzione di scontrarsi. Di conseguenza, dopo il ritiro (scontato) della dirigenza nerazzurra dall’affare, dopo il flop nella trattativa contro il PSG il Milan e il dottor Galliani sembrano essere l’ancora di salvezza non solo di Tevez, ma anche della società di Manchester, in primis l’emiro Mansour che dopo aver pregustato la gioia di intascare i trentasette milioni offerti dalla società francese, si trova con un pugno di mosche e soprattutto nella condizione di dover in qualche modo scendere a patti con l’avvoltoio del mercato rossonero, che era già pronto a sorvolare, per quel che mi riguarda, l’atteso cadavere.
Il Milan dunque attende a ore l’esito della nuova strategia messa sul piatto della bilancia per accaparrarsi il nuovo mister X del mercato, un giocatore che in coppia con Ibra renderebbe l’attacco del Milan potenzialmente inarrestabile.
E in tutto questo, che sorte avrà Pato? Ed El Shaarawy, avrà spazi per potersi migliorare? E Filippo Inzaghi, idolo della curva rossonera, eroe di Coppa, talento dell’area di rigore, come reagirà?
Inutile ricamare scenari idilliaci a tutti i costi o un lieto fine già scritto. La gestione del reparto offensivo, una volta tornati a disposizione tutti gli uomini, sarà l’ennesimo grattacapo che Allegri dovrà saper risolvere. Ma è stato appena premiato come miglior allenatore, un motivo in più per confermare che chi l’ha votato ha sicuramente fatto la scelta giusta.