Lopez realizza il sogno, El Shaarawy conferma l'idillio. Arrivederci Tevez: il City è fuori tempo massimo?

Lopez realizza il sogno, El Shaarawy conferma l'idillio. Arrivederci Tevez: il City è fuori tempo massimo?
Giulia Polloli
© foto di Milan news
sabato 28 gennaio 2012, 01:35Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

I sogni son desideri, che a  volte si realizzano. Ed ecco il turno di Maxi Lopez, che dopo un semi esilio forzato in uno degli hotel milanesi, ieri sera ha visto aprirsi di fronte a lui i cancelli di Milanello. Un esilio vissuto in costante contatto con i media, i procuratori, con tanto di uscita trionfale durante la partita di Coppa Italia giocata in quello che, a distanza di davvero poche ore, sarebbe diventato il suo S.Siro.
Una trattativa legata a doppio filo con l’altra grande love-story, interrotta solo a pochi passi dall’altare tra il Milan e Tevez, l’Apache che nei giorni scorsi ha scoccato tutte le sue frecce a disposizione per poter finalmente colpire in pieno centro il cuore rossonero. Peccato non avesse risparmiato la freccia mortale con cui colpire i propri delatori, così da lasciarli in trance al momento della chiusura dell’affare. Il City ha alzato la posta in gioco, ha nuovamente risposto all’attacco rossonero per Tevez con una controproposta che, ahimè, Galliani non ha più potuto nemmeno prendere in considerazione.
Fuori tempo massimo e fuori budget massimo? A tirar troppo la corda si rimane, a volte, con le mani vuote e, consentitemi, il soggetto in questione questa volta non è certo l’amministratore delegato rossonero. Il City, lo sceicco e Mancini ora dovranno aspettare fino all’estate per sperare di chiudere in sintonia i rapporti con Tevez, che da quel che trapela, non sembra proprio aver idea alcuna di seppellire l’ascia di guerra nei confronti di mister e società. Sempre che nelle prossime ore non succeda l’imponderabile.
Ma veniamo al sogno di Maxi, finalmente realizzato. Nei suoi occhi già giovedì sera si vedeva una luce particolare. Ora che ha realizzato il sogno, varcare quella soglia così importante, la determinazione nel lavoro per farsi amare dal Milan,esattamente come lui ama i colori rossoneri, dovrà essere massima.
Un attaccante che di certo sarà utile ad Allegri, soprattutto in chiave Champions, in questo momento infatti trovare un sostituto per Pato in Europa sembrava l’argomento più pregnante tra quelli sviscerati nei giorni scorsi.
Il mercato del Milan dunque sembra essere definitivamente chiuso, almeno a sentire le dichiarazioni di Galliani dopo aver depositato il contratto firmato con l’ex Catania.
Mesbah, Maxi Lopez e Merkel in entrata: peccato che proprio la pedina presa per rinforzare un centrocampo già traballante, si sia già fermata ai box. Trauma distorsivo al ginocchio sinistro, il che vuol dire qualche settimana di stop. Ma solo ulteriori esami medici potranno dichiarare l’entità dell’infortunio. Il Milan a centrocampo boccheggia. Troppi gli assenti e troppe la gare a cui si va incontro nelle prossime settimane, poche le effettive chance che il mercato invernale ha presentato agli emissari rossoneri per un vero e proprio sconvolgimento del centrocampo. Eppure c’è sempre l’opzione Montolivo, che però in questa sessione non è mai stata presa in considerazione troppo seriamente. Evidentemente gli accordi con la Fiorentina non hanno consentito al Milan di anteporre i propri interessi momentanei agli accordi presi in precedenza.

Dunque che si fa? Come si prospettano i prossimi sette incontri per l’armata rossonera? Saranno Seedorf, Van Bommel, Ambrosini, Nocerino ed Emanuelson a dover stringere i denti ed assumersi la responsabilità della cavalcata trionfale. Un anno dopo, paradossalmente, Allegri si trova nella stessa situazione di estrema moria a centrocampo. Nessun problema in attacco invece, sia per il neo-acquisto Lopez, ma soprattutto per l’esplosione di El Shaarawy, chiamato in campo dalle necessità tecniche e in grado di urlare una risposta che difficilmente rimarrà inascoltata. Se è vero che quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare, El Shaarawy ha dimostrato di essere un calciatore su cui Allegri può contare. Le sue invenzioni in area di rigore, la velocità con cui riesce ad inserirsi nelle maglie difensive avversario lo rendono un giocatore imprevedibile e a tratti immarcabile. Ha giocato al fianco di Robinho come fossero compagni di reparto da diverse stagione e allo stesso modo è rimasto accanto ad Ibrahimovic, senza titubanze, senza scatti personali per cercare notorietà. L’unico neo a questo punto, l’unica nota stonata anche della recente vittoria di Tim Cup rimane il volto enigmatico di Allegri nei confronti di Pippo Inzaghi. E’ stata una pugnalata al cuore vederlo riscaldarsi per così tanto tempo, salvo poi rimanere appoggiato al lato della panchina, quasi dimenticato agli sguardi dei presenti, ma ben monitorato dalle telecamere. Pippo sembra proprio non far parte dei piani di Allegri, questo è ciò che si legge negli occhi stanchi dell’attaccante. Eppure Inzaghi potrebbe scaraventare ancora molti palloni alle spalle dei portieri, di questo ne sono certa. Perché se è vero che l’età anagrafica lo rende prossimo agli sgoccioli di una carriera incredibile, la voglia che gli si legge negli occhi, la costanza negli allenamenti, la dura lotta contro l’infortunio che sembrava avergli stroncato la carriera, non possono essere dimenticati e ignorati. Ma è Allegri a dirigere i giochi e Pippo vi si deve adeguare. Si parla di amore per la maglia, si parla di passione per il calcio: in tutto questo Inzaghi è protagonista e merita di poter chiudere degnamente la sua carriera. Al Milan o altrove.