ESCLUSIVA MN - Galli:"Milan ha l'1% di vantaggio sul Napoli. Serie A, andrebbe ridotto il numero delle squadre"

ESCLUSIVA MN - Galli:"Milan ha l'1% di vantaggio sul Napoli. Serie A, andrebbe ridotto il numero delle squadre"MilanNews.it
© foto di Federico De Luca
venerdì 3 febbraio 2012, 21:30Esclusive MN
di Gaetano Mocciaro

In esclusiva per MilanNews Giovanni Galli ci parla da doppio ex di Milan-Napoli, gara di cartello che si giocherà (gelo permettendo) domenica a San Siro.

Giovanni Galli, tempo permettendo domenica alle 15 sfida di cartello Milan-Napoli

“Partita aperta a qualsiasi tipo di risultato e bisogna capire che Milan sarà. Ha perso due partite importanti come quella con Inter e Lazio giocando male e bisogna vedere come interpreterà la partita. Contro il Napoli personalmente giocherei sempre malvolentieri perché è una squadra pericolosa, forte, con attaccanti veloci che possono mettere in difficoltà la difesa milanista. Oggi do l’1% in più ai rossoneri perché giocano in casa e devono rifarsi. Dopo un paio di forature la squadra di Allegri deve riprendere la corsa, mentre dall’altra parte c’è una squadra altrettanto arrabbiata perché non ha la classifica che si merita”.

Milan-Napoli cade nel gelo invernale, come quel Milan-Napoli 4-1 del 3 gennaio 1988, partita che diede l’inizio alla rincorsa vincente per l’undicesimo scudetto

“Grande partita. Loro passarono in vantaggio con Careca ma senza scomporci abbiamo rimontato e vinto in maniera netta, perché nonostante il Napoli  fosse campione in carica avevamo una marcia in più. Oltre alle qualità tecniche c’era quella determinazione e cattiveria che posso rivedere nella Juve di quest’anno. Noi sviluppavamo un calcio diverso dai bianconeri avendo giocatori differenti e dando vita a un ciclo straordinario. Però quella fame e quell’organizzazione tattica che vedevo nel mio Milan le sto rivedendo nella squadra di Conte”.

Dopo aver vinto tutto col Milan ecco il trasferimento al Napoli, con lo scudetto al petto. Che esperienza è stata?

“Fui accolto molto bene però era una squadra che era alla fine di un ciclo e lo scudetto vinto nel 1990 fu l’apice della squadra, tanto che la stagione successiva dopo 6 mesi Maradona fu squalificato, il direttore generale Moggi andò via e la squadra si sfasciò”.

Milan-Napoli l’anno scorso fu scontro diretto per il titolo, al contrario di ora. I partenopei non sono ancora pronti per reggere il doppio impegno campionato-Champions?

“Devo dire che a me il Napoli piace, quando lo vedo giocare mi diverte. Magari commettendo degli errori, che quest’anno pagano caro al contrario dell’anno scorso dove riuscivano a raddrizzare la situazione. È una squadra caratterialmente cattiva, abituata a lottare fino al 95’”.

Però quest’anno il discorso scudetto è chiuso e quello della Champions a forte rischio

“Il calcio regala sempre grandi emozioni. Prendiamo l’esempio dell’Inter che in 8 partite è arrivata dal quintultimo al quarto posto e se non avesse perso a Lecce e pareggiato col Palermo chissà dove poteva arrivare. Per questo non si sa mai cosa può succedere”.

Molte partite sono state rinviate causa maltempo, in alcuni campi si gioca su terreni impraticabili dove ne risente lo spettacolo e la salute stessa dei giocatori è a rischio. Non converrebbe intervenire, magari riducendo il numero di squadre in Serie A e facendo una pausa invernale come in alcuni Paesi?

“Sono d’accordo. Gli impegni nelle competizioni europee, quelli che contano a livello economico, continuano a crescere, perciò bisognerebbe far si che si affrontino queste gare nel modo migliore mentre nell’arco della stagione ci sono una ventina di partite che hanno poco senso. Una riduzione delle squadre in Serie A sarebbe l’ideale a livello qualitativo e magari si potrebbe fare una Serie B più competitiva con due gironi.  Facendo un paragone con i miei tempi ricordo che le gare di campionato erano 30, più 9 di Coppa dei Campioni quando arrivavi in fondo, più Coppa Italia più tre partite l’anno al massimo con la Nazionale. Ti ritrovavi alla fine della stagione a giocare meno di 50 partite l’anno. Adesso i giocatori delle grandi squadre arrivano a 70, una cosa esagerata. Bisognerebbe rivedere le cose, fare una Serie A più snella e dare più spazio alla Coppa Italia, dando alla vincitrice della competizione l’accesso ai preliminari di Cahmpions. Insomma, si parla spesso di un super-campionato europeo ma io credo che potremmo innanzitutto farci un campionato italiano d’élite”.