La Juventus è tornata forte, in campo e fuori. Arbitri: Walter Mazzarri non ce la fa. Il mercato e gli acquisti che finiscono per N...

La Juventus è tornata forte, in campo e fuori. Arbitri: Walter Mazzarri non ce la fa. Il mercato e gli acquisti che finiscono per N...MilanNews.it
sabato 4 febbraio 2012, 00:00Editoriale
di Mauro Suma
Nato a Milano il 10 Maggio 1965; Giornalista Professionista dal 1994. Dopo le esperienze professionali di carta stampata (La Notte e Il Giorno) e televisive (Telelombardia, Telenova, Eurosport), dirige Milan Channel dal 16 Dicembre 1999.

Nella sua storia la juventus quando è stata forte sul campo, lo è stata anche fuori. E la personalità, chiamiamola così, con cui ha vissuto il rinvio della partita di Parma di martedì sera, più o meno nelle stesse condizioni-meteo si è giocata Inter-Palermo, lo conferma. Certamente penalizzata a Napoli dalla volontà di Walter Mazzarri, la società bianconera si è, diciamo, rifatta a Parma facendo valere la volontà di Antonio Conte. Ci sta e la cosa non è sconvolgente. Ma se all’esito di Parma (più riposo, il recupero di Vucinic e l’impossibilità per il Milan di conoscere il risultato della Juventus andando in campo a Roma) aggiungiamo le ultime dichiarazioni del presidente Agnelli, il quadro è ancora più definito. Quali parole? Eccole: “Togliere qualcosa a Inter e Milan come scherzo di Carnevale? Ai nerazzurri non leverei niente perchè lo scudetto del 2006 era già nostro, al Milan la Champions del 2003. Lo scudetto del 2006 è una questione di giustizia, sono emersi fatti nuovi che hanno profondamente modificato quelli di 6 anni fa e perciò cercheremo di portare avanti le nostre convinzioni in ogni sede possibile. In quel periodo nel suo lavoro Moggi era il più bravo di tutti, come lo fu Allodi in passato. Mentre Giraudo per me è stato un punto di riferimento, come un padre, e come tale c'erano affetti e conflittualità”. In questa sede, Andrea Agnelli rivendica la forza storica della sua società e fa un paragone forte che farà senz’altro discutere. Lo Scudetto del 2006 è certamente una questione di giustizia, ma sul resto il dibattito è destinato a continuare.

Walter Mazzarri prepara Milan-Napoli all’insegna del lamento per l’annullamento del gol di Pandev. Lo aveva già fatto l’anno scorso, per l’assenza causa squalifica di Lavezzi. Anche qui siamo nel novero delle cose che ci stanno e che non sono una novità. Ma, una domanda…una sola domanda: ma se l’intervento deliberato di mano di Dias in Lazio-Milan, con relativo rigore assegnato dall’arbitro e cancellato dall’assistente Maggiani che ha visto una cosa clamorosamente sbagliata, fosse capitato in una partita del Napoli, ma che cosa sarebbe successo? Quanti strilli? Quante interviste e quanti cassetti delle doglianze sarebbero stati aperti? Con il Milan, nessuno. Perché Massimiliano Allegri, dopo Lazio-Milan, ha parlato della partita. Non di Dias, come avrebbe ampiamente potuto. Del resto, quando a parti invertite capitano nelle partite del Milan episodi anche meno clamorosi e influenti, non si parla mai della partita nonostante Allegri si sforzi di farlo. Si parla solo di arbitri ed episodi, quando sembrano a favore del Milan. Ma quando sono contro il Milan, il silenzio è assordante. E la differenza è stridente anche fra gli allenatori: Allegri sa incassare e metabolizzare, Mazzarri non ce la fa.

Mercato. Detto che nei due mesi di saliscendi di una trattativa-romanzo Carlitos Tevez era grasso, impreparato, inutilizzabile in Champions, troppo costoso e rissoso quando sembrava ad un passo dal Milan, e una goduria quando sembrava ad un passo dall’Inter che aveva offerto 28 milioni di euro (“Su Tevez non scherziamo”, presidente Moratti dixit), prendiamo atto che non viene. Le due alternative sono sempre state Manchester o Milan. Ed è stato Manchester. Per il resto il Milan ha preso Mesbah al posto di Taiwo migliorando, Maxi Lopez al posto di Cassano e vedremo, Merkel al posto dei numerosi infortunati di centrocampo e purtroppo si è infortunato anche lui, Muntari come mezz’ala di inserimento alternativa nella rosa. Il ghanese è arrivato causa l’infortunio di Merkel, non è stato presentato come un arrivo di primissima grandezza (nel caso in cui, come sempre, qualcuno volesse accusare il Milan di qualcosa che non ha fatto o che non ha detto), e si occuperà del Campionato come dimostra il suo mancato inserimento nella lista Champions League. Tutti e quattro gli acquisti rossoneri iniziano per M. L’importante è che nessuno finisca per N. Questi ultimi, vedi ForlaN e vedi GuariN, o non possono giocare la Champions League o non proprio possono giocare causa infortunio. Nessuno è perfetto.