Secondi nel testa a testa, ma la Coppa resta
Alberga da sempre nei desideri proibiti del n.1 bianconero Andrea Agnelli, portare via dalla bacheca del Milan la Champions League del 2003, sarebbe come cancellare di colpo, una della pagine più tristi della storia juventina. Perdere in finale, ai rigori contro i rossoneri, un mix micidale e amaro per i nostalgici vicini alla "Signora", assolutamente dolce per i patiti del "Diavolo". Sbattere fuori Inter e Juve nello stesso percorso e sollevare la coppa sotto gli occhi delusi dei rivali di sempre, suscita tutt'ora una sensazione indescrivibile, ma assolutamente piacevole. Vorrebbe riscrivere il passato Agnelli, un passato che in via Turati sarebbero senza dubbio pronti a celebrare nuovamente. Una vittoria con troppi particolari da mostrare con vanto. Il primo manco a dirlo riguarda proprio l'avversario, valore che forse ha un peso inquantificabile, secondo il luogo (Manchester), un tempio che per cultura, storia e appartenenza, risulta quasi sacro.
Un grande vuoto nel cuore degli juventini, l'ennesimo vanto riportato sotto ai riflettori per i milanisti, in un confronto che anche quest'anno, sarà vivo e costante fino all'ultimo. Se in Europa almeno per questa stagione le due compagini non potranno affrontarsi, in campionato è in atto un vero testa a testa. Il club torinese è in vantaggio, i numeri parlano a suo favore e potrebbero essere arrotondati ulteriormente, ma il sentore forte è quello che il duello a distanze più o meno ridotte, si protrarrà ancora per parecchie settimane, almeno fino a quando una delle due pretendenti non deciderà di mollare la presa (ipotesi remota). Sarà un continuo ping-pong, condito da riflessioni, affermazioni, pungolature e qualche polemica, tutto ciò che serve per rendere pepato un faccia a faccia nato ad agosto e con scadenza a lungo termine. La Serie A si vede in balìa di Del Piero e co., in attesa che Ibra e gli altri rispondano "Presente!", ma il dato di fatto resta uno: la storia è incancellabile, la Champions del 2003, quella che ferisce i bianconeri al solo ricordo è e resterà in via Turati, non ci saranno rivincite.
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