Nel freddo è sbocciato il nuovo fenomeno! Quanti recuperi per l'Arsenal. Un dato: quando il Milan è in trasferta i prezzi aumentano...

Nel freddo è sbocciato il nuovo fenomeno! Quanti recuperi per l'Arsenal. Un dato: quando il Milan è in trasferta i prezzi aumentano...MilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 13 febbraio 2012, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
Giornalista pubblicista, vice-direttore di MilanNews.it. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Redattore di TMW Magazine. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Inviato al seguito della squadra. Twitter:@PietroMazzara.

La reazione che tutti volevano si è palesata proprio quando la barca sembrava essere affondata definitivamente. Il Milan, proprio come la passata stagione, nel momento di maggior difficoltà tira su la testa ed esce dal Friuli con tre punti pesantissimi nell’economia del campionato che renderanno i due recuperi della Juventus meno agevoli rispetto a quelli che – teoricamente – potrebbero essere i match contro Bologna e Parma. La squadra, intesa come gruppo di uomini e di giocatori che si battono per la stessa maglia, ha fatto quadrato nell’intervallo del match di sabato, quando lo scudetto sembrava iniziare a scucirsi dalle maglie in maniera quasi inesorabile, ed ha affrontato il secondo tempo giocando come quasi tutte le big europee ovvero facendosi attaccare e ripartire in contropiede. Non è una tattica difensivista, anzi, è lo schema giusto da attuare in questo momento delicato con 14 uomini fuori uso ma lo spirito che c’era negli occhi di gente affamata come Maxi Lopez ed El Shaarawy ha trascinato tutto il gruppo.

Proprio quella fame è stata l’ulteriore scarica di adrenalina che ha caratterizzato la rimonta milanista, favorita anche dal netto calo dell’Udinese. Una grinta che da quasi un mese a questa parte mancava alla squadra di Massimiliano Allegri che ha visto in Massimo Ambrosini uno dei baluardi imprescindibili per reggere l’impatto degli avversari. La doppia diga con Mark van Bommel, come dimostrato contro la Lazio prima dello stravolgimento tattico che ha portato ai due gol laziali, è la soluzione ideale per reggere le incursioni di Nocerino e un tridente pesante che non può prescindere da un centravanti di peso in mezzo all’area di rigore, sia esso Ibrahimovic o Maxi Lopez che, proprio come il miglior John Dal Tomasson dell’epopea ancelottiana, ha messo lo zampino in una partita che sembrava essere persa.

Chi si sta confermando ad alti livelli è Stephan El Shaarawy. Il Piccolo Faraone, che è stato aspettato, coccolato e seguito da tutti, è finalmente nella fase cruciale di questa sua prima stagione in maglia milanista. Sta bene, ha il pelo lucido come quello del miglior Varenne, ed è sempre una spina nel fianco per le difese avversarie e contro l’Udinese la sua dinamicità, la sua grinta e il suo colpo di genio sono stati decisivi. Il popolo milanista lo osanna e iniziano, seppur in maniera velata, i paragoni con il primo Kakà. Stephan non si monta la testa, lo conosciamo bene, è uno che non ama stare sotto i riflettori ma, quando può, non dice mai di no ai cronisti. In campo è cresciuto tanto, sia come personalità che come movimenti e contro l’Arsenal potrebbe essere lui la variante impazzita da schierare dietro la coppia Ibrahimovic-Robinho, due che hanno dimostrato di trovarsi alla grande con il talento savonese. Rischiare nuovamente Seedorf – che non sta bene e gioca con delle infiltrazioni al ginocchio – per darlo in poi in pasto ai tifosi, sarebbe un atto di autolesionismo da parte di Allegri che, lo ammettiamo senza alcun timor di sorta, ha avuto due attributi grossi così nel giocare a Udine con tre punte più Seedorf ed Emanuelson e con il solo Ambrosini in mezzo.

Intanto dalla seduta d'allenamento di ieri sono arrivate delle ottime notizie: Nesta, Boateng, Pato e Flamini sono completamente recuperati e saranno a disposizione del tecnico per la sfida di mercoledì sera contro l'Arsenal, vero e proprio crocevia dell'avventura europea del Diavolo. Quattro rientri di un'importanza spaventosa che permette al mister di avere a disposizione nuove e importanti soluzioni per una partita che deve essere vinta senza se e senza ma, contro un avversario si forte ma che ha perso un pezzo importantissimo come Mertesacker in difesa. Bisogna crederci per andare poi all'Emirates Stadium senza paura.

Infine un plauso ai tifosi del Milan, in particolare a quelli della Curva. Non vuole essere una lisciata di pelo, non ne abbiamo bisogno, ma è la constatazione di un fatto inconfutabile: nel calcio di oggi, ogni società cerca di tirare acqua al suo mulino, provando a fare cassa nei big match contro le cosi dette grandi e anche sabato, come accade ormai da anni in tutti gli stadi d’Italia (e anche d’Europa) quando arriva il Milan ecco che i prezzi dei biglietti salgono vertiginosamente impedendo, a volte, a chi segue da anni la squadra del suo cuore di non potersi permettere la trasferta per i costi eccessivi che deve affrontare. Se il tifoso si allontana dallo stadio, oltre alle strutture, è anche per questo motivo. Onore a voi.