Pronti a sfatare il tabù: Ibrahimovic è la pedina su cui punta Allegri. Boateng pronto anche dal primo minuto

Pronti a sfatare il tabù: Ibrahimovic è la pedina su cui punta Allegri. Boateng pronto anche dal primo minuto
Giulia Polloli
© foto di Milan news
mercoledì 15 febbraio 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

Lo stadio si riempie, il freddo sembra anche aver alleggerito la sua morsa per questa serata speciale. Ognuno prende il suo posto, lanciando qualche sguardo al campo ancora sgombro, con  quel telone tutto stelle pronto ad essere sventolato non appena partirà la musica. Ed ecco le note attese, quelle che fanno sognare grandi e piccini, quelle che in noi spettatori fanno battere il cuore, come se ci trovassimo direttamente affacciati ad un palco dell’opera e che in ogni calciatore fanno nascere sogni di gloria.
Effetto Champions. Ecco come riassumere queste poche righe, funzionali a vivere con intensità l’ennesima notte europea a disposizione del Milan per dimenticare il fardello di critiche scaturito dopo le ultime prestazioni, opache.
Il Milan torna a giostrare nella propria arena, sotto i riflettori mondiali puntati sull’obiettivo dichiarato ad inizio anno: superare gli ottavi e incedere trionfalmente verso traguardi più ambiziosi. E se sulla strada dei rossoneri doveva esserci un avversario infido, ecco l’ennesima squadra inglese, tabù per gli uomini di Allegri già lo scorso anno, con quel Tottenham che ruba la scena ai colori rossoneri e lascia Ibra e compagni con un pugno di mosche.
Anche lo scorso anno il Milan aveva qualche piccola emergenza a cui dover porre rimedio, sempre in quel settore strategico, il centrocampo, diventato più simile ad un buco nero che ad una costellazione di fenomeni. Ma stasera Allegri tira un sospiro di sollievo. Avrà a disposizione il rientrante Boateng, torna Flamini, Abbiati sarà il sicuro guardiano dei pali di porta e accanto a Thiago Silva potrebbe ritornare l’esperienza di Nesta. Il tecnico rossonero però non si fa prendere dall’euforia e temporeggia nel concedere ai cronisti certezze di formazione. Boateng rientra dopo quattro settimane di stop, potrebbe essere un gesto avventato quello di buttarlo subito in mischia. Così ci si potrebbe aspettare un Emanuelson nel ruolo di trequartista, che però stenta a convincere o Seedorf al suo posto, se non verrà utilizzato a centrocampo. Al fianco di Ibrahimovic i più vorrebbero poter applaudire il giovane El Shaarawy, che forse proprio per la spregiudicatezza con cui scende in campo, potrebbe essere l’arma in più, la pallottola impazzita da dover arginare.

I Gunners potrebbero trovarsi di fronte ad un giocatore emblematico e ancora talmente gioioso nel gioco da sfuggire al controllo dei più navigati avversari. Invece molto probabilmente ci sarà Robinho al suo posto, nonostante le prestazioni recenti non l’abbiano portato nell’Olimpo del calcio.
Pedina inamovibile, che ha riposato per squalifica in campionato e che ha ormai allontanato le ossessioni legate alla mancanza della Champions nella sua bacheca personale: Ibrahimovic è l’uomo di punta, la punta su cui scommette Allegri, il totem che scaccia qualsiasi pensiero negativo nei confronti di una battaglia che sarà il prologo della guerra in terra inglese.
Lo svedese ha bisogno di sfogare la sua rabbia, lo svedese non molla mai, le sue dichiarazioni devono essere lette come una sorta di esorcismo, che ha fatto allontanare i cattivi pensieri e le motivazioni troppo pressanti, quelle per intenderci, che di solito lo bloccano nelle grandi competizioni. Mi aspetto dunque una sorta di rinascita per Ibra, un atteggiamento da calciatore d’esperienza, un trascinatore ancora più accorto e concreto. E lo stesso pensa anche  Wenger, che in conferenza si chiede il motivo delle reiterate critiche al calciatore che più di ogni altro dimostra sempre la sua prestanza, la sua voglia di vincere, la sua immancabile tenacia nell’ossessionare le difese avversarie.
Alle sue spalle e di fronte ai pali di Abbiati, rientrato in condizione con tempistiche da recordman, ci sarà lo statuario Thiago Silva, l’uomo che più di ogni altro si è trovato a difendere, attaccare, ringhiare contro i compagni che potevano apparire rassegnati. E se sarà Nesta ad affiancarlo in difesa, andrà in scena l’ennesimo capitolo di una difesa perfetta. Sulle fasce Abate, che di chilometri ne macina in quantità, diventando fondamentale anche in fase offensiva e qualche dubbio per il ruolo di terzino sinistro: ballottaggio a tre infatti tra Antonini, Mesbah e l’esperto Zambrotta.  Se tutto andrà come le previsioni prospettano, Allegri sarà cauto a scoprirsi, per non far si che l’Arsenal possa utilizzare la micidiale arma del contropiede per attaccare la porta rossonera, ma nel caso in cui si trovasse a dover attaccare ad ogni costo, in panchina il Milan ha un potenziale offensivo di tutto rispetto: il ritorno di Pato, la sete di gloria di Maxi Lopez, che vorrebbe trovare conferma all’ottima prestazione di Udine e uno tra Robinho ed El Shaarawy. Il Milan torna così ad avere una rosa competitiva su ogni fronte, l’emergenza sembra finalmente essere cessata, da ieri poi anche Muntari ha raggiunto i nuovi compagni a Milanello e dunque in prospettiva turnover, tra i vari impegni, Allegri può serenamente fare i suoi calcoli. Almeno quest’anno, in questi ultimi mesi. Perché il Milan si sta muovendo ad ampie falcate verso nuovi obiettivi di mercato, verso nomi giovani ma al contempo importanti per ridurre il gap anagrafico con il resto delle squadre europee. Perché è l’Europa la casa in cui il Milan vorrebbe mettere radici.