Attenzione, non è l'Udinese

Attenzione, non è l'UdineseMilanNews.it
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mercoledì 15 febbraio 2012, 12:00Primo Piano
di Stefano Maraviglia

Quando si parla di Arsenal si pensa ad una compagine formata da giovani promettenti, in grado di volare se spinti dall'entusiasmo e "deprimersi", se colti di sorpresa. Volendo fare un parallelo con una delle realtà più belle del nostro campionato, verrebbe da paragonare il club inglese a quello dell'Udinese. Due formazioni ricche di ambiziosi prospetti, guidate da tecnici esperti e in campo, da elementi con maggior caratura anche caratteriale. L'errore compiuto in un paragone simile è di quelli madornali, bene la questione legata all'età media e al progetto sempre mirato in ottica futura, molto diverso quello riguardante la caratura. Se per voce dello stesso Abdi, il Milan ha avuto la meglio al Friuli, grazie ad una maggiore concretezza e astuzia nello sfruttare l'errore, diverso sarà il discorso con l'Arsenal. Intanto sono due competizioni troppo diverse che pongono le squadre avanti ad una doppia sfida e non al girone, secondo, i rossoneri giocano in casa e quindi dovranno forzare la mano, ma con grandissima attenzione. Contro i bianconeri lo svantaggio iniziale e le folate di Di Natale e co.

sono state attutite in qualche modo, poi stoppate dal duo Maxi Lopez-El Shaarawy, contro i Gunners non dovrà essere concesso alcun vantaggio nello score, ma soprattutto Ibra e co. dovranno gestire il gioco con la massima attenzione. Allegri avrà poco da spiegare ai propri uomini, le uniche indicazioni saranno legate all'intensità di gioco e all'equilibrio tra i reparti. Concedere spazio potrebbe rivelarsi pericolosissimo, come successo sabato scorso in campionato, Wenger ha già studiato il match e sa come mettere in difficoltà il Diavolo. Nessun isterismo da gol, nessuna ansia da prestazione, questa sera serve il match perfetto, per poi volare a Londra e chiudere una pratica che sarà tutto tranne che agevole. Dunque giovani e "inesperti", ma abituati al grande palcoscenico e soprattutto vogliosi di far bene in casa altrui, manca Fabregas e non è poco, ma guai ad abbassare la guardia.