Il Milan annienta l'Arsenal

Il Milan annienta l'ArsenalMilanNews.it
© foto di ALBERTO LINGRIA
giovedì 16 febbraio 2012, 01:30Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri ipotecano la qualificazione ai quarti di finale con un poker di gol ai Gunners: Boateng sblocca il risultato, poi arriva la doppietta di Robinho e il rigore di Ibrahimovic e a San Siro si può far festa.

Un Milan in formato gigante dà spettacolo, segna quattro gol, spazza via l'Arsenal e ipoteca la qualificazione ai quarti di finale; più che una grande serata è stata davvero una serata perfetta, oltre le più rosee previsioni e ora si può ragionevolmente sperare che il tabù inglese sia stato definitivamente sfatato. Intanto è arrivata la prima vittoria dopo ben sei tentativi a vuoto contro una squadra inglese e con quattro gol di scarto (cosa che non avveniva dal 1958), un successo largo che, a meno di un'autentica apocalisse e Londra, mette al riparo da sorprese. Prestazione sontuosa, quella della squadra di Allegri, con quattro gol realizzati, almeno altrettanti sfiorati, con prestazioni individuali tutte positive, compresa quella di Abbiati che ha disinnescato le uniche due occasioni pericolose create dagli inglesi. Tutto bene, tutto meraviglioso e ora viene facile dire che è bastato il rientro di qualche campione per ritrovare il vero Milan e in effetti è così, perchè l'importanza di un giocatore come Boateng si è vista dopo solo un quarto d'ora, quando ha scagliato verso la porta un autentico missile terra-aria che ha annichilito Szczesny e ha "spaccato" la partita che da quel momento in poi è diventata una cavalcata trionfale per i rossoneri. Gran festa per il popolo rossonero presente a San Siro, che ha potuto riassaporare emozioni di stampo antico che mancavano da qualche anno, perchè la vera Champions è quella ad eliminazione diretta ed erano ormai troppi anni che il Milan si bloccava agli ottavi di finale ed era a digiuno di vittorie. Evidentemente la preparazione fatta a Dubai, tarata proprio per essere in piena forma per l'inizio della Champions League, ha prodotto l'effetto sperato e il Milan è tornato a correre, pressare, lottare e dominare proprio nella serata più importante, dopo che nelle settimane precedenti aveva spesso stentato anche e soprattutto sul piano fisico. Complimenti ad Allegri e al suo staff, complimenti ai ragazzi in campo che ci hanno regalato una grande soddisfazione e ci hanno fatto vivere una serata magica, come avevamo chiesto alla vigilia; questa volta non siamo stati delusi e siamo stati accontentati e continuando così nessun ostacolo è irraggiungibile e sognare non è vietato, anche se bisogna tenere i piedi per terra e il cammino è ancora lungo. Da sottolineare, tanto per rendere ancor più positiva la serata, che il Milan ha vinto su due fronti, perchè oltre al trionfo sul campo contro l'Arsenal, è arrivata la buona notizia del pareggio della Juve a Parma, in uno dei tanti recuperi del campionato, che permette ai rossoneri di rimanere, anche se ancora temporaneamente e "virtualmente" in testa alla classifica.

Allegri, dopo aver sfogliato la margherita in preda ai dubbi (o forse si trattava solo di pretattica), decide di schierare dal primo minuto Boateng, al rientro dopo un mese e che in teoria doveva partire dalla panchina per non rischiare troppo; in panchina va, invece, l'altro rientrante eccellente, ovvero Pato, perchè in attacco c'è l'affiatata coppia Ibrahimovic-Robinho, con il Boa trequartista; Seedorf torna così in mediana e affianca Van Bommel e Nocerino, mentre in difesa l'altro dubbio della vigilia, ovvero chi schierare fra Mesbah, Zambrotta e Antonini viene risolto a favore di quest ultimo, che completa il reparto insieme a Thiago Silva, Mexes e Abate, con Abbiati rientrante fra i pali. A San Siro non c'è il tutto esaurito e questa è una sorpresa, visto che in queste occasioni lo stadio era sempre stato strapieno, ma la cornice di pubblico è comunque ottima, visto che ci sono circa 65000 spettatori (pieno anche il settore ospiti); non manca la magica atmosfera delle grandi occasioni e in attesa dello spettacolo in campo, ci pensa la curva a dare spettacolo con la solita sontuosa coreografia formata da plastiche colorate e da uno striscione che sottolinea che Milano (scritta composta al primo anello con le plastiche) è UNA CITTA', DUE COLORI, SETTE COPPE DEI CAMPIONI. La notizia del pareggio della Juve a Parma dà ulteriore entusiasmo al pubblico, ma ora il pensiero va solo alla partita che sta per iniziare e, quando la musichetta della Champions rimbomba nello stadio ormai pieno, fa venire, come sempre, la pelle d'oca, perchè stasera non si può sbagliare ed è un'occasione da non fallire e anche se abbiamo già vissuto molte serate come questa in questi anni è sempre un'emozione speciale e c'è grande voglia di tornare protagonisti nella fase ad eliminazione diretta della Champions e sfatare finalmente il tabù inglese.

Il Milan vuole accontantare subito i suoi tifosi e parte sparato, come un centometrista dai blocchi di partenza: Ibra prova ad imbeccare Seedorf in millimetrico fuorigioco, lo stesso Seedorf tenta il tiro in porta, poi si fa male (problema muscolare ai flessori) ed esce lasciando il posto ad Emanuelson. Il possesso palla compassato dell'Arsenal non dà fastidio ad un Milan ordinato, attento, concentrato e voglioso di far bene, che pressa e ha un ottimo approccio alla partita, a conferma che la lezione impartita da Allegri alla vigilia è stata compresa e messa in pratica. Anche il nuovo entrato Emanuelson ha voglia di far bene e prova il tiro in porta che finisce a lato, ma poi il Milan passa al quarto d'ora con Boateng, che riceve palla da Nocerino, controlla di petto e scarica in porta un tiro violentissimo che sbatte sotto la traversa, rimbalza dentro la porta e schizza fuori, lasciando addirittura il sospetto che non sia entrato, sospetto subito cancellato dall'urlo di San Siro che festeggia un gol importante, perchè sblocca una partita che con il passare del tempo poteva diventare difficile. Il Milan insiste sulle ali dell'entusiasmo, Nocerino sfiora la traversa con un gran tiro dalla distanza, Robinho pasticcia nel gestire un contropiede, ma poi si riscatta quando Ibra scatta sul filo del fuorigioco, arriva sul fondo e mette al centro un pallone invitante che Binho insacca di testa. Secondo boato di San Siro e partita in discesa, che il Milan potrebbe già chiudere definitivamente prima del riposo, prima con Boateng che alza un po' troppo la mira e poi con Antonini, che, servito da Ibra, entra in scivolata su Szczesny e mette fuori di poco, ma commette fallo e viene addirittura ammonito. Il primo tempo si chiude fra gli applausi scroscianti dei tifosi rossoneri che si sono divertiti e hanno visto un grande Milan.

Stesso copione nella ripresa, perchè l'Arsenal, con Henry al posto di Walcott, non dà segnali di risveglio e si limita a prevalere (seppur di poco) nel possesso palla, mentre il Milan colpisce in modo spietato: è ancora Robinho a far delirare i tifosi rossoneri (dopo averli spesso fatti disperare negli ultimi tempi), con un preciso rasoterra dal limite dell'area che non lascia scampo a Szczesny. I tifosi non stanno più nella pelle, saltellano al ritmo di "Chi non salta è un nerazzurro", cantano tutta la loro felicità e non credono ai loro occhi, perchè era difficile ipotizzare una vittoria così netta per lo scialbo Milan visto a Udine e, invece, la trasformazione è stata incredibile e non solo per i rientri di Boateng e Ibrahimovic, ma perchè tutta la squadra è cresciuta moltissimo e ha giocato con determinazione e voglia di vincere. E non è finita, perchè il Milan sfiora il poker con Antonini e ancora con Robinho e lo realizza con Ibrahimovic che si procura un rigore e lo realizza con precisione, esultando rabbiosamente come chi ha finalmente sfatato un tabù personale, visto che si tratta del primo gol realizzato nella fase ad eliminazione diretta della Champions League con la maglia di una squadra italiana e proprio questo lungo digiuno nelle partite decisive aveva alimentato la critica nei confronti di Ibra, spesso deludente in partite di questo tipo e, invece, questa volta sontuoso come tutta la squadra. Nel frattempo si è messo in luce anche Abbiati, che disinnesca un insidioso tiro di Van Persie e non consente all'Arsenal di rientrare in partita e riaprire il discorso qualificazione; il portierone rossonero si ripete anche nel finale, sempre su tentativo di Van Persie (questa volta con un colpo di testa) e sigilla la vittoria rossonera e, probabilmente, anche la qualificazione (i più scaramantici sono autorizzati a fare gli scongiuri!). La vittoria rossonera potrebbe essere anche più netta, perchè il nuovo entrato Pato (al posto di Robinho) prova a farsi notare e ha una buona occasione nei secondi finali, ma Szczesny gli dice di no e il Papero, già contento per essere finalmente tornato in campo, deve rinviare la gioia del gol. Finisce in trionfo, con i giocatori sotto la curva e i tifosi che applaudono e cantano tutta la loro gioia per una vittoria netta e spettacolare che ricorda tanto l'ultimo successo a San Siro in una partita ad eliminazione diretta di Champions League, ovvero la semifinale di ritorno del maggio 2007 contro il Manchester United (altra squadra inglese) che ribaltò la sconfitta dell'andata e consegnò al Milan il lasciapassare per la finale di Atene. E' passato tanto tempo e da allora sono arrivate solo delusioni, ora riscattate da questo successo che avvicina i rossoneri ai quarti di finale e fa pensare che questo Milan così brillante e spettacolare che ha asfaltato l'Arsenal possa davvero arrivare lontano anche in Europa.