Aspettare? Ne è valsa la pena

Aspettare? Ne è valsa la penaMilanNews.it
lunedì 20 febbraio 2012, 16:00Primo Piano
di Matteo Calcagni

Le chiamano "sliding doors", quelle porte che, se prese o non prese, cambiano il proprio destino e quello degli altri. Il 31 gennaio, mentre le ultime ore del mercato rintoccavano fatidicamente, Milan e Inter compievano due operazioni apparentemente slegate. Il Diavolo aveva già bloccato Muntari per giugno, in attesa che il suo contratto coi nerazzurri scadesse naturalmente. Giocatore espressamente caro ad Allegri che, ai tempi di Udine come secondo di Galeone, aveva già avuto modo di conoscere ed apprezzare. Dopo l'infortunio dello sfortunato Merkel, tornato dal Genoa proprio per ovviare all'emergenza a centrocampo, un ulteriore acquisto pareva obbligato: da qui l'idea di anticipare l'acquisto (in prestito) del ghanese, nonostante la concomitante militanza in Coppa Africa. L'Inter, dopo aver sostituito Thiago Motta con Guarin, si è invece fiondata su Palombo, cercato anche dal Diavolo come alternativa a Sulley. Puzzle risolto nel primo pomeriggio del 31 quando, con un probabile patto tra "cugini", le due storiche rivali si sono rispettivamente accapparrate Muntari e l'ex sampdoriano.

Non tutti i tifosi e gli addetti ai lavori hanno accolto con positività la scelta rossonera, considerando anche l'indisponibilità momentanea del ventisettenne africano. La verità è che, nonostante due settimane di attesa per via della competizione continentale, Galliani sembra aver preso la decisione giusta: Palombo è principalmente un centrale di centrocampo, mentre Muntari è un perfetto interprete del ruolo di mezz'ala tanto caro ad Allegri. Non a caso, dopo soli tre allenamenti, il tecnico toscano ha subito inserito l'ex Sunderland nell'undici titolare: la moria in mediana ha influito, ma senza fiducia sicuramente si sarebbe attuata una soluzione differente. Muntari al Manuzzi è stato tra i migliori in campo, quasi come se fosse al Milan già da tanto tempo. La rete, tra l'altro importantissima, è stata la ciliegina di una prestazione di alto livello: una prova che avrà fatto ricredere gli scettici, vista la mole di scambi e di inserimenti del calciatore ghanese. Ora il numero 14 potrà offrire un contributo importante fino al termine della stagione, proprio in quel settore di campo costantemente falcidiato dagli infortuni.