...Troppe incognite nella settimana più delicata: Allegri alle prese con il rebus formazione

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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews
mercoledì 22 febbraio 2012, 10:15Focus On...
di Emiliano Cuppone

Le difficoltà di formazione per Massimiliano Allegri sono armai un’abitudine, una costante che non abbandona il tecnico livornese da tempo, con la necessità d’inventare sempre qualcosa di nuovo per schierare la miglior squadra.
Quando sembrava che il cielo si schiarisse, il tecnico toscano si è visto piombare dritto sulla testa il nuvolone Boateng. Fondamentale in Champions, il ghanese è stato costretto ai box da un problema alla coscia sinistra a metà fra l’affaticamento e la ricaduta. Non è ancora arrivato un comunicato ufficiale sulle condizioni del trequartista atipico del diavolo, si aspettavano ieri gli esiti degli esami a cui si sarebbe dovuto sottoporre in giornata, ma tutto tace da Milanello ed i tifosi rossoneri restano con il fiato sospeso.
Dall’altro lato la questione Ibrahimovic, con la spada di Damocle della pronuncia attesa per giovedì. Impossibili i pronostici sulla decisione della Corte di Giustizia Federale, i precedenti propenderebbero per uno sconto, vista anche la squalifica ridotta allo stesso svedese un anno fa in occasione di una reazione ben più incisiva, ma dall’altro lato vi sono le aggravanti della reazione a gioco fermo e della “recidiva” dell’irascibile Zlatan.
Certo la tempistica non è favorevole a Massimiliano Allegri, il quale da un lato farebbe carte false per avere a disposizione i suoi due campioni, dall’altro vorrebbe una risposta in tempi brevi per preparare la partita nel migliore dei modi.
Lo staff tecnico rossonero farà tutto il possibile per mettere a disposizione della squadra il Boa, spesso uomo in più del Milan, ma poco incisivo quando manca la fiducia nella tenuta delle gambe, proprio la sfida d’andata con la Juventus sembra confermare questa seconda constatazione. Con lui in campo la fisionomia della squadra cambia radicalmente. Unico per caratteristiche, il Principe ghanese non ha una controfigura nella rosa e forse in tutto il panorama calcistico. Il suo impatto è sempre decisivo, lui che allunga gli avversari con la sua fisicità, che schiaccia le difese e riesce a farne saltare gli schemi con quegli inserimenti irresistibili che l’hanno reso famoso. Allegri vorrebbe poter sapere in tempo utile se il ragazzo sarà della partita o meno, perché la sua presenza modifica radicalmente il volto della squadra, ed il tecnico toscano dovrebbe preparare il match diversamente qualora non fosse a disposizione.
Ai problemi fisici di Boateng si aggiungono gli improrogabili impegni di Leandro Cantamessa.

L’impossibilità del legale rossonero di essere presente all’udienza decisiva del ricorso presentato contro la squalifica di Ibrahimovic ha costretto la Corte a rinviare la decisione, ma non si sarebbe mai aspettato che la prima data utile sarebbe stata a soli due giorni dalla partita scudetto. Allegri scoprirà solo giovedì se avrà a disposizione l’uomo che sposta gli equilibri tattici di una squadra forse più di ogni altro al mondo. Lo svedese non ha bisogno di presentazioni, è un giocatore unico nel suo genere, le caratteristiche fisiche e tecniche di Ibracadabra lo rendono un punto di riferimento importante, una colonna cui tutta la squadra si appoggia modificando radicalmente dettami della manovra e movimenti degli altri interpreti. Un conto è avere in campo il colosso svedese, altro è dover fare affidamento su Pato, abituato a cercare la profondità e meno avvezzo a fare da sponda.
Settimana ancora più complicata del previsto, come se non bastassero le difficoltà di trovare la chiave per scardinare la difesa meno battuta della Serie A, di scovare il modo per sconfiggere l’unica squadra imbattuta in Europa. Il Conte Max dovrà studiare due o anche tre partite diverse, spiegare schemi e alchimie tattiche differenti, valutando tutte le ipotesi possibili e calcolando tante, forse troppe, variabili in una sfida che dovrebbe essere preparata con la massima attenzione e serenità possibile. Unica nota positiva è che le stesse difficoltà di Allegri dovranno essere affrontate dal collega Conte. Il tecnico leccese, vero maniaco della transizione difensiva, si potrebbe trovare di fronte due squadre profondamente differenti, essendo costretto a cambiare totalmente l’impostazione arretrata della sua Juve a pochissimi giorni dalla partita forse più importante della sua carriera d’allenatore.