LA LETTERA DEL TIFOSO: "La mafia" di Giovanni

LA LETTERA DEL TIFOSO: "La mafia" di GiovanniMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
lunedì 27 febbraio 2012, 08:25La lettera del tifoso
di Antonio Vitiello
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E finì così, con un grido intriso di veleno e cattiveria: "Qui c'è la mafia!".
Alla fine, la fiera dell'ipocrisia è terminata come meglio (o peggio, a seconda dell'interpretazione) non si poteva. Con un'accusa sputata, chiara e ben indirizzata ad Adriano Galliani, il dirigente più competente e vincente del calcio italiano.
E così, va a finire che Calciopoli non solo è stata un'invenzione dei media, ma anzi è stata addirittura architettata dalla Mafia rossonera, dal vero potere forte della politica pallonara. Va a finire che le sim svizzere ai designatori arbitrali le aveva consegnate Galliani. Ma tant'è.
Solo chi non ha l'onestà intellettuale del caso non può ammettere quanto visto nei 95 minuti del Meazza.
Un gran bel Milan per almeno settanta minuti, calato alla distanza per due motivi ben precisi: il consumo di energie dei primi quarantacinque minuti, con un pressing altissimo ed un'intensità eccezionale, e, soprattutto, un'infermeria sempre costantemente piena come un uovo da settembre ad oggi. Giocare ogni tre giorni sempre con gli stessi effettivi sarà pure un minimo stancante, no? A quanto pare no, per i nostri cari amici media, che preferiscono sottolineare come manchino uno-due ai nostri avversari......
La partita è stata intensa, vibrante, ricca di pathos, con un Milan nella parte del primattore, capace di rompere il gioco della Juventus, aggredendo alto il portatore di palla avversario, bloccando efficacemente le linee di passaggio, facilitando il recupero del pallone ed accorciando sensibilmente i tempi della trasformazione della fase difensiva in offensiva. Nasceva proprio così il gol del vantaggio, siglato da quel Nocerino definito troppo velocemente brocco, ed altrettanto troppo velocemente fenomeno, proprio a sottolineare come nel calcio non esistano quasi mai nè le mezze misure, nè la coerenza. E poi.. e poi, beh, è successo quello che tutti hanno visto, non solo in diretta alla tv, ma anche in tutto lo stadio e in tutto il mondo, tranne l'assistente Romagnoli.
L'errore è un qualcosa di umano, comprensibile, ma sempre nei limiti della logica. Non vedere quel pallone dentro di mezzo metro, con l'intero busto di Buffon oltre la linea, con l'aggravante dell'essere in posizione perfetta e con campo totalmente sgombro è un qualcosa di intollerabile, proprio perchè è un errore oltre il limite della logica. E allora la domanda che sorge spontanea è: perchè?
La risposta è semplicissima: tutto questo è successo perchè la Juventus, come ai "bei tempi", ha scientificamente creato un clima pesante e rovente, pressando la classe arbitrale, martellandola di reclami e comunicati, di interviste e mezze dichiarazioni, con atteggiamenti propri dei bulli, intimidatori, ben oltre l'antisportività. Certo, Romagnoli è scarso anche di suo, dato che fece un errore simile per dinamica in un Fiorentina-Roma di qualche stagione fa, e non vide il clamoroso atterramento di Pato in Fiorentina-Milan di questa stagione (altra gara nefasta per le giacchette nere), ma questo errore è la prova provata di come piangere porti i risultati sperati.
Il Napoli ha pianto prima della sfida col Milan ed ecco che ai Nostri manca un rigore enorme per fallo di Gargano su Robinho e viene espluso Ibrahimovic. L'Inter ha pianto ed ecco gli aiutini; la Juventus ha pianto per mezzo rigore non concesso contro il Siena e a Parma, e giù pesanti a penalizzare il Milan, avversario nella corsa scudetto, prima con l'arbitraggio di Roma, con la Lazio, poi con la vergognosa squalifica per tre giornate di Zlatan, e poi con quanto visto ieri sera.
Il comportamento della Società è stato assolutamente impeccabile. Mai una parola fuori posto, mai un tono esasperante, sempre calma e gesso, con grande stile, anche quando, come sto facendo io, c'è da esplodere, ricordando che a questa squadra mancano almeno 7-10 punti in questo campionato. Perchè non è vero che gli episodi a favore e quelli contro alla fine si annullano, si equiparano; no: gli episodi a sfavore hanno defraudato la squadra campione d'Italia di un patrimonio di punti tale da mettergli già in tasca il 19° tricolore.
Eppure, la cosa che fa più male, che dà più fastidio in assoluto, è sentire tutta l'ipocrisia di questo mondo in quella frase sibillina, piena di rancore e acredine urlata da Conte a Galliani. Quel "Qui c'è la mafia!", strillato negli spogliatoi di San Siro contro il "Capo dei Capi". La memoria è corta, la mente annebbiata, forse la lingua va a vanvera, eppure resta la sentenza del bue nei confronti dell'asino, la massima dimostrazione di un'esasperazione propria solo dei condannati, che si sentono perseguitati anche quando spinti con eccezionale vigore verso un titolo che, mi duole ammetterlo, è sulla strada di Torino fin da settembre.
Adesso il Milan è la mafia, anzi, lo è sempre stato. Il male del calcio italiano si chiama Milan, rappresentato da don Adriano. Eppure, nonostante ciò, non vincerà lo scudetto, assegnato già da un pezzo alla sempre correttissima e onestissima Juventus.

Giovanni


P.S.: i 7-10 punti sottratti al Milan sono così ricavabili: Napoli-Milan 3-1 (il 2-1 del Napoli nasce da un evidente fallo su Cassano; Tagliavento ferma Pato solo davanti alla porta non applicando il vantaggio; non assegnato al Milan un rigore per un nettissimo fallo di mano di Cannavaro); Fiorentina-Milan 0-0(mancano 2 rigori, per un fallo di mano di Vargas e per l'affossamento di Pato ad opera di Nastasic; annullato gol regolare a Seedorf); Bologna-Milan 2-2 (mancano 2 rigori: spinta di Mudingayi su Aquilani sul punteggio di 1-1 in piena area di rigore, e fallo di mano di Morleo; c'è da dire che il Bologna meriterebbe un penalty per fallo di mano solare di Seedorf); Lazio-Milan 2-0 (sullo 0-0 e con la partita in pugno, negato un rigore per nettissimo fallo di mano di Dias, magicamente trasformato in fallo di mano di El Sharaawy); Milan-Napoli 0-0 (negato rigore per fallo di Gargano su Robinho); Milan-Juventus 1-1 (gol evidentissimo di Muntari non concesso).
Ma si sa, "qui c'è la mafia!"

Giovanni Califano