Giù le mani da Pellegatti

Giù le mani da PellegattiMilanNews.it
mercoledì 29 febbraio 2012, 10:30News
di Alessandro Jacobone

Ecco apparire come d'incanto l' ennesima entità mai sentita dai più fino ad ora. Come un avvoltoio sopra un uomo ferito ecco comparire la USSI, l'Unione Stampa Sportiva Italiana, con le sue sentenze e condanne verso il nostro caro Carlo Pellegatti.
Sono sicuro che lui stesso non gradisca la mia difesa poiché è stato per primo a scusarsi a velocità della luce dopo aver realizzato l'accaduto.
Ma non c'è milanista, evoluto o non evoluto, che possa permettere questo gioco al massacro mediatico contro un uomo che rappresenta il Milan e la voce con la quale siam cresciuti condividendo successi in giro per il mondo.
Ascoltavo la radiolina e i suoi commenti mi permettevano di chiudere gli occhi e sognare perfino l'odore dell'era di san siro. I soprannomi ai nostri beniamini mi regalavano sorrisi ad ogni partita unendo noi tifosi ai giocatori come fossimo amici da oratorio. Era diventata una necessita tanto che anche quando iniziai ad andare allo stadio mi portavo le cuffie per seguire la sua cronaca.
Mai un commento fuori luogo; mai un epiteto ad un avversario; mai una volgarità o un eccessiva euforia o rabbia. Eppure Carlo di cose ne ha viste. La monetina di Alemao o l'arbitro Lo Bello in Verona Milan sono solo alcuni casi in cui lui sarebbe potuto cadere in errore. Io da casa ne ho dette a sufficienza per l'intero stadio, ma Carlo no! Con estrema lucidità è sempre riuscito a consolare noi milanisti anche nelle sconfitte più dure da digerire.
Adesso peró è diventato il demonio e come ogni cosa che ultimamente rappresenti il Milan deve essere colpito fino all'ultimo respiro. Ho letto di querele di Conte e di provvedimenti severi nei suoi confronti. Giudizi ipocriti e moralismi da bigotti. Una nausea totale che non serviva una volta scusatosi pubblicamente da vero uomo.
Lo ha fatto con dignita nonostante avesse detto quello che i 10 milioni di italiani rossoneri pensavano in quel momento. Perché colpirlo ancora allora?
I fenomeni dell USSI invitano le emittenti a non fare commentare le partite da giornalisti tifosi non curanti del fatto che é forse uno dei pochi motivi per il quale molti di noi sono abbonati. Probabilmente questa gente conosce il calcio come gli altri geni dell'osservatorio che non ne azzecca una. Persone che non vivono della passione per questo sport e per questo compaiono solo per gridare al mondo che esistono anche loro. Peccato che dicano solo grandi cazzate e che siano entrati in questo mondo mezzo secolo dopo Pellegatti.
Carlo ed io ci troviamo spesso a discutere animatamente negli studi di Odeon poiché abbiamo idee diverse sulla riconoscenza alla società. Ma questo non ha mai scalfito la stima per un milanista d.o.c che rappresenta i nostri colori con un amore unico. E quindi lasciatelo stare poiché Carlo non si tocca! Pellegatti é una persona onesta e rispettosa; un professionista esemplare e corretto; un istituzione del giornalismo sportivo e sopratutto un uomo vero.. Si vero, non come il parrucchino di qualche esaltato dalla memoria corta! Adesso querelate anche me!

Alessandro Jacobone
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