...Il rebus infinito di Alexandre Pato

...Il rebus infinito di Alexandre PatoMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 29 febbraio 2012, 23:00Focus On...
di Emiliano Cuppone

Ancora uno stop per Alexandre Pato, forse più per precauzione che per altro, ma il bomber di cristallo continua a dividere la critica.
Massimiliano Allegri sembra volergli risparmiare la trasferta in terra siciliana, non andrà a Palermo con i compagni il Papero che rimarrà a Milanello a lavorare sui suoi muscoli fragili, proverà a rimettersi in sesto e recuperare finalmente una forma accettabile.
Il Pato “ammirato” nel primo tempo contro la Juventus è apparso quantomai statico, totalmente privo di reattività, quasi sfiduciato, non sembrava voler forzare sulle gambe, quasi avesse il terrore di un nuovo infortunio. Per lui si parla di un affaticamento muscolare, certamente ha forzato un po’ i tempi di recupero dopo l’ultimo, l’ennesimo, problema muscolare, ma resta un dato preoccupante per questo giocatore che negli ultimi due anni ha subito uno stop dopo l’altro.
Allegri recupera Ibrahimovic dopo i tre turni di squalifica rimediati contro il Napoli, se lo tiene stretto il suo colosso svedese, lo stakanovista di Malmoe che non sembra risentire della fatica e tornerà in campo più cattivo di prima dopo la sosta forzata. Torneranno sulle sue spalle le sorti dell’attacco rossonero, con al suo fianco il fidato Robinho, scudiero di tante vittorie nell’ultimo anno e mezzo, vero leader del diavolo quando lo svedese ha segnato il passo.
Alexandre Pato sembra aver perso un’altra chance, l’aveva saputa sfruttare lo scorso anno nel derby di ritorno, l’ha ciccata in pieno contro i bianconeri sabato scorso, le gambe non lo sorreggono e lui continua a perdere terreno nelle gerarchie di Allegri in favore di compagni capaci di farsi trovare sempre pronti quando serve. Kevin Prince Boateng ha forzato come lui per esserci contro l’Arsenal, è stato decisivo ed è incappato in una ricaduta, ma dopo 70 minuti di corsa forsennata ed un impatto devastante sugli inglesi.

Il brasiliano ha disputato 10 minuti scarsi contro la squadra di Wenger, per di più gettando alle ortiche un paio d’occasioni per il quinto gol rossonero, ha giocato un tempo contro la Juventus, ma non è pervenuto, svagato, assente ed avulso dal gioco, quasi a volersi nascondere come un animale ferito.
Non graffia Alexandre Pato, continua a leccarsi le ferite, si rintana nel porto sicuro di Milanello e si confronta ripetutamente con i suoi limiti fisici, non riesce a venir fuori da questa roulette di infortuni e lacrime, non riesce a reagire come ci si aspetterebbe da un campione della sua caratura. C’è chi ha paventato dei limiti anche caratteriali del giocatore, uno status mentis che favorirebbe le sue continue ricadute, c’è chi parla di una fragilità cronica dovuta a problemi posturali legati a quel primo infortunio alla caviglia contro la Fiorentina. Di certo c’è che Pato è un caso irrisolto ed annoso per Adriano Galliani e lo staff rossonero,  che ha mandato il ragazzo in giro per il mondo, fin negli Stati Uniti, per trovare la causa e risolvere questa questione fastidiosa e pericolosa.
Nel frattempo Allegri sperimenta e si affida ad altri protagonisti, Pato perde stima in sé stesso, fiducia di allenatore e compagni, e valore sul mercato se volessimo prendere in esame anche l’ipotesi di una cessione. Il caso Pato è aperto, irrisolto e pungente, la speranza è che questo patrimonio calcistico non solo rossonero, ma dell’umanità intera, non resti per sempre un quesito senza soluzione.