Una pace lunga 1460 chilometri, e una grassa risata...
Altro giro, altra corsa, stessa posta in palio e stessa distanza tra gli avversari. A 1460 chilometri di distanza, per Juve e Milan sarà più facile fare le brave. Anche perché, finalmente, ci sarà da pensare ad altro dalle estenuanti chiacchiere che hanno intossicato l'ultima settimana di pallone e non solo. Su due campi ostici, attese da due trasferte di quelle da prendere con le pinze, le prime della classe hanno l'occasione per buttarsi il passato alle spalle e riprendere a correre con entusiasmo e mente sgombra. Se non dovesse riuscirci con gli ultimi interpreti, a prenderlo per mano e trascinarlo se necessario, il Milan avrà due grandi uomini (di cui solamente uno è grande nel senso più pieno del termine).
Allegri arriva in Trinacria con due nuovi acquisti: di quelli pesanti come le responsabilità che sono abituati a prendersi. Gennaro Gattuso e Zlatan Ibrahimovic: il primo, dopo una settimana con la squadra e in rampa di lancio per tornare disponibile; il secondo tornato da una squalifica non povera di contraddizioni ma finalmente finita. Chiaro che il "finalmente" non intenda togliere nulla ai meriti di chi l'ha sostituito - Robinho, El Shaarawy e Maxi Lopez hanno risposto alla grande nelle ultime tre gare di campionato - ma sia piuttosto un bentornato al campione più rappresentativo e costante di questo Milan, e una grassa risata (speriamo suffragata da un'altra grande prova) nei confronti dei numerosi sapientoni convinti della relatività dello svedese nello scacchiere di Allegri. Del resto, a quale attaccante di Serie A quest'anno non è capitato di mettere a segno 21 gol in metà stagione?
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