Un Milan incerottato approda a Palermo. Pato come Kakà?

Un Milan incerottato approda a Palermo. Pato come Kakà?
Giulia Polloli
© foto di Milan news
sabato 3 marzo 2012, 00:00Milanello in rosa
di Giulia Polloli
Giulia Polloli inizia a seguire il Milan per Varesenotizie.it, voce del commento tecnico su Radio RVL, collabora con Vco Azzurra Tv, Tribuna Novarese e Il Biancorosso.

L’emorragia in casa Milan è continua. Allegri ancora una volta, in una gara che lui stesso chiama “decisiva”, dovrà fare a meno di molti giocatori. Troppi per una gestione oculata delle forze in previsione del cammino che attende il Milan nelle tre competizioni in cui ancora è attivo.
Questa sera i rossoneri affrontano il Palermo. Squadra che dopo l’ennesimo cambio in panchina si sta rivelando essere in pieno stato di forma, ma soprattutto squadra che il Milan non riesce a sconfiggere tra le mura del “Barbera” dal 2006: un’eternità.
E allora questa è l’ennesima sfida per mettere alla prova le poche forze rimaste, ma soprattutto la determinazione del Diavolo a rimanere in vetta alla classifica o, nella peggiore delle ipotesi, appena dietro la Juventus che dovrà recuperare la gara col Bologna.
Allegri come sempre appare molto sereno e diplomatico nella disamina della gara. Non ci sarà Pato, fermato nuovamente dai fragili muscoli che ogni volta che si trovano a lavorare sul fondo di S.Siro si spaccano. Non ci sarà Mexes, squalificato, non ci sarà Nesta, infortunato: ma torna Ibrahimovic.
Lo svedese ha fatto benissimo con la sua nazionale e soprattutto ha voglia di tornare a dire la propria in questo campionato, che ormai ha abbandonato tre turni fa. Gli equilibri in casa Milan sembrano comunque solidi. Davanti alla difesa molto probabilmente verrà impiegato Capitan Ambrosini, per dare quel po’ di fiato a Van Bommel, assiduo frequentatore del centrocampo rossonero e soprattutto di ritorno dall’impegno con la propria nazionale.
E là davanti la scelta appare quanto mai scontata: Ibrahimovic sarà affiancato da Robinho, che in pieno stato di forma si sta davvero rivelando l’uomo in più per il Milan. Qualcuno ancora sussurra che se solo riuscisse ad essere più concreto sotto porta, sarebbe di diritto un giocatore impagabile, ma tant’è: il brasiliano ha comunque dato man forte alla causa rossonera quando è stato chiamato in causa quale salvatore della Patria.
In questo momento di pura contingenza però è normale che il Milan stia progettando il proprio futuro.

Si vocifera nuovamente che Pato a fine stagione darà l’addio al Milan, nonostante la dichiarazione d’amore che lo ha spinto a rimanere a Milanello a gennaio. Situazione che paradossalmente assomiglia molto alla cessione di Kakà, con la differenza che il Milan cedendo il suo asso al Real Madrid ha fatto cassa, mentre ora la condizione fragile di Pato non garantirebbe nemmeno le faraoniche offerte stilate a gennaio.
La situazione è amletica: a prescindere dall’affetto che lega i rossoneri al talento verdeoro, il Milan è pronto a veder rifiorire Pato lontano da Milano?
Che i giocatori siano solo mera merce di scambio ormai, lo raccontano le cronache. Eppure io vorrei poter ancora incontrare, sulla mia strada di tifosa e di raccontastorie, figure integre come lo fu Baresi, come Maldini, come lo sono Del Piero o Totti o Zanetti per le loro società: bandiere che nonostante la burrasca continuano a sventolare sullo stesso pennone, impavide, innamorate dei propri colori. Ma questa è un’altra idiosincrasia del calcio moderno, abituiamoci.
Siamo a marzo e ormai le società stanno proiettando i loro pensieri al mercato estivo, alla prossima stagione, ai colpi da sferrare per diventare ancora più forti. Rimango della mia idea, il centrocampo rossonero è il reparto che per primo dovrà essere ricostruito, non basta tamponare. Presumibilmente ci saranno molti addii e di conseguenza, nonostante l’acquisizione di giovani promettenti quali Merkel, ci sarà bisogno di talenti d’esperienza per non far vacillare gli schematismi allegriani. Ritengo giusto dunque buttarsi a capofitto in un mix di talento, età medio-bassa ed esperienza comprovata. E ancora una volta voglio perorare la causa di un giocatore che, sono certa, al Milan farebbe faville: Gareth Bale che della fascia sinistra è dominatore incontrastato. Il costo del cartellino sembra essere uno scoglio da dover arginare, ma se davvero la dirigenza di via Turati è pronta all’ennesimo sacrificio, non si può prescindere dal metterlo in lizza per l’approdo a Milano.