Zlatan a livelli mai visti. Londra centro dei progetti di mercato rossoneri mentre si punta l'erede di Savicevic

Zlatan a livelli mai visti. Londra centro dei progetti di mercato rossoneri mentre si punta l'erede di SavicevicMilanNews.it
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
lunedì 5 marzo 2012, 00:00Editoriale
di Pietro Mazzara
Giornalista pubblicista, vice-direttore di MilanNews.it. Corrispondente e radiocronista per Radio Sportiva. Redattore di TMW Magazine. Opinionista per Odeon TV e Radio Radio. Inviato al seguito della squadra. Twitter:@PietroMazzara.

Non ci sono più aggettivi per definire quello che sta facendo, in questa stagione, Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante svedese del Milan sta vivendo la sua miglior stagione in assoluto in carriera avendo raggiunto, con la tripletta di sabato, quota 25 gol in 28 presenze stagionali. Numeri pazzeschi perché così suddivisi: 18 gol in 20 partite di campionato, 5 gol su 5 match di Champions League (ma non era allergico all’Europa?), 1 in coppa Italia e 1 in Supercoppa Italiana. Non c’è competizione nella quale Ibra non abbia lasciato il suo timbro personale a testimonianza di come, a 30 anni, abbia raggiunto la maturità definitiva all’interno di un ambiente che lo sta coccolando, proteggendo e gestendo nel migliore dei modi e sotto tutti i punti di vista. La squalifica per tre giornate rimediata dopo il buffetto ad Aronica, paradossalmente, ha reso ancora più forte la squadra che senza di lui ha ottenuto 7 punti su 9 disponibili (unico pareggio quello contestatissimo contro la Juventus di due settimane fa). Ma la sua presenza è un valore in più, un fattore determinante a livello sia tattico che psicologico su compagni ed avversari che, in questo momento, non sanno veramente come prendere le giuste contromisure per provare a fermarlo. La prestazione di Palermo rischia di passare quasi in surplace per le difficoltà difensive dei rosanero ma c’è anche da sottolineare che il suo bottino personale sarebbe potuto essere ancor più grande visto che Viviano, in almeno due occasioni, gli ha stoppato un paio di conclusioni che erano indirizzate nello specchio della porta.

La partita di domani contro l’Arsenal, in uno stadio che gli rievoca dolci ricordi visto che con la maglia del Barcellona ha realizzato una doppietta proprio all’Emirates, lo vedrà tra i sicuri protagonisti anche per il secondo round dello scontro a distanza con Robin van Persie, punta che ha stregato nella gara d’andata Adriano Galliani e anche Silvio Berlusconi. L’olandese ha il contratto in scadenza il 30 giugno 2013 e, al momento, non pare vi siano le possibilità di trovare un accordo per il prolungamento  visto che su di lui, oltre ai rossoneri, ci sono i maggiori club del calcio europeo. Intanto il Milan continua a tenere sotto controllo la situazione Tevez che, probabilmente, potrebbe essere nuovamente legata alla posizione di Alexandre Pato. Partiamo da un presupposto: Pato è un classe 1989 dalle potenzialità immense, un fuoriclasse del futuro che è schiavo di una muscolatura martoriata dagli infortuni che ne hanno minato la possibile crescita verso l’olimpo del calcio. Tuttavia, la sua fragilità e quella che molti definiscono indolenza, hanno creato molti dubbi intorno a lui ed è per questo che le parole di Ancelotti su un possibile ritorno del PSG su di lui in estate potrà essere affrontato con più serenità e programmazione. In caso di cessione del Papero, gli accordi del 29 gennaio con il City rappresenteranno una nuova base dalla quale ripartire tant’è che all’Emirates Stadium (o nei suoi dintorni) è atteso Kia Joorabchian che potrebbe incontrare Galliani nella due giorni londinese dei rossoneri.

Infine c’è da tenere in considerazione la situazione in casa Fiorentina. Detto di Natali e Montolivo che sono virtualmente due giocatori rossoneri per la prossima stagione, ecco che gli occhi del Milan si stanno concentrando sul gioiello più splendente della squadra dei Della Valle ovvero Stevan Jovetic. Il montenegrino sarebbe il trequartista ideale per il modulo di Massimiliano Allegri, un 10 puro che da troppo tempo manca alla squadra e che darebbe quella qualità dietro le punte che a volte manca e che consentirebbe di arretrare di qualche metro Boateng ma anche di passare ad un altro modulo di gioco (4-2-3-1?) più dinamico e imprevedibile. La valutazione di Jo-Jo è alta ma la situazione della viola potrebbe far stancare l’erede di Savicevic che potrebbe decidere di cambiare aria per provare a vincere qualcosa.