Fari puntati su Van Persie: ma non perdiamo di vista Gervinho e Song

Fari puntati su Van Persie: ma non perdiamo di vista Gervinho e SongMilanNews.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 6 marzo 2012, 11:00L'Avversario
di Emiliano Cuppone

Torna la Champions League, gli ottavi di finale di ritorno presentano diverse insidie per il Milan al di là del risultato d’andata. L’Arsenal non si presenterà all’Emirates Stadium con la bandiera bianca in bella vista, la squadra di Wenger proverà a ribaltare il pesante passivo rimediato a San Siro, cercando di mettere sotto dal primo minuto l’incerottato Milan di Allegri.
I gunners sono squadra complicata da affrontare, più di quanto abbia detto la sfida d’andata, i londinesi sono brillanti nella manovra e risultano una delle squadre più spettacolari d’Europa quando riescono a sviluppare il proprio gioco. I biancorossi hanno una media di possesso palla importante che si attesta sul 58%, con una netta predilezione per la manovra ragionata, hanno un’ottima percentuale di riuscita nei passaggi 84% e non cercano quasi mai il lancio lungo. I gol dell’Arsenal vengono principalmente da azioni che partono da dietro, non hanno difficoltà quindi a scardinare le difese schierate, ne è testimonianza il 75% di gol nati in questa maniera, percentuale elevatissima (se si pensa che il Milan si attesta sul 49%) inferiore esclusivamente a quella del Barcellona fra le squadre ancora in Champions League. Gli uomini di Wenger prediligono il lato destro dello schieramento, su quel fronte si sviluppa il 37% della manovra e da lì arrivano ben il 21% dei tiri verso la porta avversaria. Starà ad Antonini provare a frenare le scorribande inglesi sul quel lato, anche se il numero 77 del diavolo non sembra brillare per attenzione difensiva con quelle 0,6 ripartenze concesse ogni partita e quei 0,9 palloni che gli vengono strappati dagli avversari ogni volta che mette piede in campo.
L’Arsenal si presenta al tiro con una certa costanza ben 9,1 volte nelle partite di Champions (che diventano 17,1 in Premier), cercano poco il tiro da fuori, solo il 37% delle occasioni giungono da lontano, in favore di un’azione manovrata volta a favorire l’inserimento delle punte esterne e la qualità di Van Persie al centro dell’attacco.
In assenza di Arteta, l’uomo chiave in mezzo al campo è Song.

Il camerunese è l’uomo che smista più palloni in mediana, 63,6 ogni partita, con un’ottima percentuale di passaggio che si attesta sull’84,6%. Nonostante i numeri da metronomo, il ruolo davanti alla difesa non è il preferito del centrocampista di Wenger, che non è sempre perfetto nella gestione della sfera, come dimostra quella media di un pallone perso che rilancia l’azione avversaria puntualmente concesso da Song in ogni singola partita.
In avanti, neanche a dirlo, il pericolo pubblico numero uno è Van Persie. Il ventottenne olandese è naturalmente il miglior bomber dei gunners, 28 gol in 30 presenze fra campionato e Champions per lui, ma allo stesso tempo è anche il miglior assistman di Wenger con i suoi 8 passaggi-gol per i compagni di reparto. E’ un cecchino il sogno non troppo nascosto di Galliani, si presenta al tiro “solo” 4,4 volte a partita, ma non sbaglia quasi mai, vista una media gol prossima all’uno per apparizione, allo stesso tempo è il perno della manovra offensiva con quei passaggi chiave che mettono i compagni in condizione di segnare 2,4 volte ogni partita.
Da non sottovalutare Gervinho, assente all’andata perché impegnato in Coppa d’Africa, l’ivoriano ha un ottimo bottino di 4 gol e 5 assist in Premier, è la mente del reparto offensivo di Wenger, il giocatore che effettua più passaggi (21 per partita) con un’impressionante percentuale di successo pari all’86,2%, ottimo anche nell’uno contro uno e nel cercare l’imbucata per la cinicità del compagno di reparto olandese.
In difesa la colonna e Wermaelen. Il centrale belga è colui che imposta la manovra partendo da dietro, gestisce 54,3 palloni per partita, ne recapita a destinazione l’86,2% e molto difficilmente viene spossessato della sfera, stante uno 0,2 alla voce palloni persi in contrasto ogni partita ed uno 0,4 alla voce turnovers (palloni persi che rilanciano l’azione avversaria).
Allegri dovrà mettere in campo la formazione migliore possibile stanti le molteplici assenze, dovrà coprire con attenzione la fascia sinistra che con ogni probabilità verrà affidata all’altalenante Antonini (splendido però nella partita d’andata), tenere d’occhio un tridente d’attacco che con Ven Persie e Gervinho, senza dimenticare la velocità di Walcott, può risultare letale per qualsiasi difesa e potrà sfruttare il disagio di Song in una posizione di campo che non gli è naturale, per provare a colpire in contropiede un Arsenal che proverà a fare la partita.