La quiete dopo la tempesta. Thiago Silva e quel pensiero al Barca...

La quiete dopo la tempesta. Thiago Silva e quel pensiero al Barca...MilanNews.it
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mercoledì 7 marzo 2012, 08:00Primo Piano
di Francesco Specchia

La gallina torna a cantare, la tempesta è passata ecco che appare improvvisamente il sereno. A Milanello suona la sveglia e, una volta aperte le finestre, si può scorgere il sole. Fulmini vento e pioggia, tipici del clima inglese sono ora solo un ricordo, non è stato un incubo. Quasi. Ogni animo si rallegra e tutti possono ritornare alla vita normale. Tra un cinguettio e l'altro, il giardiniere continua a tagliare l'erba di Milanello, l'autista accompagna i tesserati e i calciatori riprendono a correre intorno al pallone. Dopo l'affanno arriva il piacere dell'uomo, la quiete dopo la tempesta. Così scriverebbe Giacomo Leopardi dopo aver visto Arsenal-Milan, un turbinio di passioni, palpitazioni ed emozioni che solo la Champions può regalare. L'attesa aumenta il desiderio e la sofferenza amplifica il piacere. Un 4-3 finale che incolla al teleschermo tutti i tifosi del bel calcio ma che fa storcere il naso a quelli rossoneri. Inutile soffermarci sull'errore di uno o dell'altro, bisogna guardare avanti e ripartire con quanto di positivo abbiamo raggiunto, ricordando che sfatare il tabù inglesi non è cosa da poco. Finalmente quarti. I novanta minuti di Londra devono mettere in guardia tutti, possiamo andare lontano, possiamo. Volere è potere. Allo stesso tempo la gara dell'Emirates da uno schiaffo ai rossoneri, sberla grazie alla quale bisogna svegliarsi senza porgere l'altra guancia.

Il reparto difensivo ha, a fatica, retto sotto le cannonate dei gunners mettendo però in evidenza un altro errore marchiano di un marziano come Thiago Silva. Quando un fenomeno del calibro del brasiliano commette un'ingenuità come quella che ha portato al secondo gol dell'Arsenal vuol dire che manca di concentrazione. L'errore commesso nella scorsa serata fa il palio con quello di Palermo dove il centrale mancò un facile stop all'interno dell'area di rigore per spalancare così la porta all'attaccante rosanero. E' più facile vedere due marziani piuttosto che un marziano compiere due buchi simili. Non vogliamo pensare che la sua navicella voglia atterrare a Barcellona. Allora sì che tornerebbe la tempesta. Quiete.