Gli elogi dorati giocano un brutto scherzo, ma in Europa può ancora ruggire
Quell’arresto sulla trequarti sul piede perno pronto a sferrare l’assist vincente, ieri sera appariva più come una pausa forzata per la faticosa ricerca dell’idea buona. Forse è anche attraverso questi piccoli particolari che si è intuito sin dai primi minuti che Ibrahimovic non era in giornata di grazia e che i grandi elogi “dorati” post Palermo abbiano giocato, probabilmente, un brutto scherzo allo svedese formato europeo. Lo spirito battagliero e la disponibilità verso squadra e compagni non mancano ma Zlatan fatica a pescare il colpo geniale e importante, rallenta in alcuni casi la manovra e trova stranamente difficoltà anche nello scontro fisico, consueto punto di forza dell’attaccante rossonero.
L’occasione da gol non manca nella ripresa in un paio di situazioni ma la mira non è chirurgica come al Barbera. Comunque utile in fase difensiva sui calci d’angolo avversari e nel buon pressing alto del secondo tempo, Ibra come il Milan passa il turno meritandosi così un’altra opportunità di ruggire e lasciare il segno in Europa.
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