Come una febbre salutare

Come una febbre salutareMilanNews.it
giovedì 8 marzo 2012, 00:00Editoriale
di Carlo Pellegatti
Nato a Milano, dopo i trascorsi a Radio Peter Flower e TeleLombardia, è approdato alla fine degli anni ottanta a Mediaset come inviato prima e telecronista delle partite del Milan poi. Volto noto di Milan Channel, è anche azionista del club.

Una vecchia leggenda dice che a volte, una forte ,fortissima febbre possa aiutare nella crescita dei bambini. Dunque , fuori di metafora, mi auguro che la dura sconfitta contro l’Arsenal, che è stata salutata con la giusta soddisfazione, molto velata da un 3-0 molto pesante in termini di risultato e prestazione, possa contribuire alla crescita del Milan anche in campo europeo. I  dirigenti rossoneri, che hanno costruito ,negli ultimi due anni, la squadra più forte ,competitiva, spettacolare d’ Italia, certamente si stanno rendendo conto, dopo i pareggi di Barcellona, Minsk contro il Bate Borisov e Praga ,avversario il Victoria Pilzen, che questo Milan  ,per primeggiare in Champions abbia  l’assoluta necessità di inserire giocatori dalla forte personalità, non disgiunta ovviamente dalle qualità tecniche.

A Londra i migliori in campo sono stati  Abbiati , già protagonista assoluto del Milan di Ancelotti, e Mark Van Bommel. I colleghi ,che hanno lavorato a bordo campo, hanno più volte notato quanto l’olandese fosse prodigo di consigli nei confronti dei compagni di squadra più in difficoltà ,non solo sul piano tecnico e tattico,ma soprattutto su quello della sicurezza  e della esperienza. E’ stato lui, il Capitano della Nazionale Olandese, finalista del Campionato del Mondo,  già leader di Psv, Barcellona e Bayern Monaco, il vero punto di riferimento di una squadra ,che cercava disperatamente un luogo sicuro dove rifugiarsi, travolta dalle ondate dei Gunners.  Il Milan futuro deve innanzitutto cercare questa tipologia di giocatori, per tornare ad essere una squadra di Capitani, in questa fase di ricambio tra i campioni di inizio secolo ed i nuovi, logici innesti. In questo senso, il ritorno di Gattuso, Ambrosini e Seedorf, dello stesso Boateng, dovrebbero assicurare circa la possibilità di rivedere in campo  ,a fine marzo, quando si giocheranno i quarti di finale,un gruppo di Campioni, che conoscano ogni risvolto psicologico e tecnico di una manifestazione spietata ed affascinante come la Champions League.

Questa febbre a 90 gradi aiuterà anche Massimiliano Allegri,che ha spiegato di aver presentato   il tridente ,per non  rivoluzionare troppo  il centrocampo. Sembra però  ormai evidente che  questa formula di gioco  debba  essere supportata da un centrocampo molto più tonico, e votato al sacrificio totale. Certo ogni giudizio deve essere rapportato alla purtroppo solita carestia di giocatori . Avesse avuto qualche altro centrocampista a disposizione ,le sue decisioni sarebbero state diverse. Io mi auguro, e auguro soprattutto a lui, che questa sconfitta,figlio di un approccio forse molle, forse troppo preoccupato ,possa essergli di aiuto per i prossimi impegni. E’ un compito difficile ,se non impossibile, forgiare un gruppo come quello di Fabio Capello, che della spietatezza, della concentrazione totale, della vittoria come traguardo unico ed imprescindibile,   ha fatto il suo motto indimenticabile.

Anche a questo livello ,la squadra,però,  deve crescere . Ormai , questi  giocatori conoscono quale sia  la loro forza, quali le loro qualità. E’ dunque necessario ora  un ulteriore salto  nell’ambizione, nel coraggio, nella coscienza dei propri mezzi. Solo migliorando questi aspetti il Milan,anche con un po’ di fortuna nel sorteggio, può ambire a sogni solo due anni fa impossibili da concepire.