InfartMilan a Londra. Dubbio Thiago

InfartMilan a Londra. Dubbio ThiagoMilanNews.it
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venerdì 9 marzo 2012, 00:00Milanello in rosa
di Gaia Brunelli
Giornalista e anchor per Sportitalia. Opinionista per la trasmissione "Il Campionato dei Campioni" in onda su Odeon tv. Conduttrice su Radio Milaninter.

La partita contro l’Arsenal dice molto di più di quello che può rivelare il cuore. Sempre che il vostro batta ancora!!! Il Milan è una squadra solida. L’approccio è stato totalmente sbagliato, non tanto per la mancanza di attenzione o per aver sottovalutato la partita, ma semplicemente perché bisognava cercare di trascorrere la prima mezz’ora indenni e, invece, gli episodi sono stati decisamente contrari ai rossoneri. Ovvio che Allegri si aspettasse un Arsenal all’arrembaggio fin dai primi minuti, ovvio che la squadra dovesse stare attenta alla forza di un club che da anni, comunque, partecipa alla Champions League e non proprio da comparsa. Lo stadio – l’Emirates -, la notoria grinta inglese e l’esperienza di Wenger hanno reso la gara di ritorno tutt’altro che scontata. Episodi contrari. Di questo si può parlare. Perché se il Milan fosse arrivato all’intervallo sullo 0 a 0, subendo totalmente l’iniziativa dei Gunners, ma sventando i tentativi che invece sono finiti in rete, si parlerebbe di tutt’altra gara. Tant’è che nella ripresa, il Milan è rimasto lo stesso. Nessun cambio. L’Arsenal è calato, d’accordo, ma l’episodio, l’unico, che avrebbe fatto pareggiare i conti agli inglese non si è trasformato in gol. Un episodio. Un dettaglio fondamentale. Esattamente come le tre reti del primo tempo. In ogni caso nella ripresa i rossoneri sono rimasti compatti, non si sono scomposti più di tanto e sono stati in grado di reagire nel modo giusto, dimostrando di avere una mentalità importante e, forse, finalmente europea.

Ibrahimovic ha lottato come un leone, ha cercato la miglior posizione in campo per aiutare i compagni e se ne è fregato di chi dice che lui deve cambiare le partite. Sì, può farlo quando di fronte c’è un Palermo con l’infermeria piena. Ma contro quest’Arsenal ha fatto il possibile. Nel primo tempo non gli è arrivato un pallone, nel secondo se li è presi ed è andato vicino al gol. Così come Messi fatica con l’Argentina perché non riceve palla come vorrebbe e Cristiano Ronaldo non può portare il Portogallo a vincere un Europeo, anche Ibra non può essere in grado di trascinare una squadra che non lo segue. Si è arrabbiato come non mai. Lui a questa coppa ci tiene eccome e finché si altera, vuol dire che restano speranze. L’unica perplessità riguarda Thiago Silva. Forse la sua peggior prestazione di sempre. Per uno che dice di voler diventare come Baresi e Maldini, forse ci si attende che sappia anche trascinare la squadra come facevano loro. Contro l’Arsenal ha latitato, anziché dare sicurezza a un reparto bisognoso. Ma questo è stato un episodio, ci saranno altre occasioni per farci cambiare idea. Ottavi passati, dunque. Qualche anno in meno e ora non resta che attendere i sorteggi. Comunque vada sarà un’emozione…