Il Milan adesso è la lepre...bisogna correre!

Il Milan adesso è la lepre...bisogna correre!MilanNews.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
sabato 10 marzo 2012, 14:31Vista dalla Curva
di Davide Bin
I rossoneri, primi in classifica, affrontano il Lecce a San Siro e non possono permettersi passi falsi proprio ora che sono per la prima volta in questa stagione soli davanti a tutti in una classifica senza asterischi.

Settimana "agrodolce" quella che ha preceduto questo Milan-Lecce che sta per giocarsi; i rossoneri hanno ottenuto la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, che sembrava certa dopo la partita di andata contro l'Arsenal ma era tornata clamorosamente in discussione dopo il primo tempo della sfida di ritorno all'Emirates Stadium; la soddisfazione per aver centrato un obiettivo che mancava dal 2007 e per aver sfatato il tabù inglese al quarto tentativo è stata rovinata dalla netta sconfitta contro l'Arsenal, che non solo ha messo a rischio la qualificazione e poteva costare una figuraccia storica ed epocale, ma ha anche creato qualche polemica nell'ambiente rossonero, innescata dalle parole di Ibrahimovic alla stampa svedese e prontamente risolta con un tranquillo faccia a faccia fra tecnico, squadra e, ovviamente, lo stesso Ibrahimovic. A ridare il sorriso al Milan il giorno dopo la serataccia di Londra è arrivato il pareggio della Juventus a Bologna nell'ultimo recupero delle partite rinviate per il maltempo e il gelo e ciò significa che da mercoledì sera i rossoneri sono ancora primi, ma ora in una classifica senza più asterischi e, quindi, il primato è reale e non più solo virtuale come è stato per qualche settimana; è la prima volta in questa stagione, perchè il Milan era stato primo in classifica solo a cavallo delle feste natalizie ma alla pari con i bianconeri e mai in questo campionato aveva provato l'ebbrezza del primato in solitaria. Sembrava impossibile dopo il beffardo e ingiusto pareggio nello scontro diretto di due settimane fa, ci si aspettava di dover ancora rincorrere una Juventus impegnata contro Chievo e Bologna e, invece, ora sono i rossoneri a far da lepre e i bianconeri inseguono dopo tante settimane passate in testa. Ciò cambia gli equilibri e le prospettive e, soprattutto, per la prima volta il Milan è arbitro del suo destino; mancano ancora dodici giornate, impossibile sperare di vincere tutte le partite (cosa che garantirebbe lo scudetto), ma questo vantaggio minimo è molto importante e va difeso il più a lungo possibile, sfruttando anche un calendario abbastanza favorevole, visto che il Milan ha già affrontato le quattro squadre che la inseguono in graduatoria e ha ancora pochi scontri diretti di alta classifica. Nel campionato italiano, però, non ci sono partite facili e le insidie sono dovunque, anche perchè si va verso la fase decisiva del torneo e i punti cominciano ad essere pesanti per tutti, a maggior ragione per il prossimo avversario, il Lecce, impegnato nella lotta per non retrocedere e reduce da un periodo positivo in cui ha raccolto buoni risultati e si è avvicinato alla zona salvezza. La squadra di Cosmi è costretta a cercare punti in ogni partita, se vuole alimentare il sogno di salvarsi dopo che sembrava spacciata, quindi è un cliente pericolosissimo, soprattutto se il Milan non avrà imparato e assimilato la lezione di Londra, ovvero che nessuna partita è scontata.

I rossoneri all'Emirates Stadium hanno corso un enorme rischio per colpa di un classico black-out mentale e di un eccessivo rilassamento; sono stati bravi a correggere nella ripresa l'approccio sbagliato del primo tempo, perchè quasi sempre in questi casi si fa una brutta fine e, invece, sono riusciti a invertire la rotta che li stava portando alla deriva, a non precipitare nel baratro e a portare a casa una qualificazione che ormai sembrava compromessa dopo un primo tempo da film dell'orrore. In caso di eliminazione il contraccolpo sarebbe stato forte anche per quanto riguarda il campionato e, invece, lo scampato pericolo deve servire a ripartire con ancor più determinazione e a suggerire di non snobbare più qualunque avversario. Purtroppo l'emergenza, che ha condizionato la squadra anche a Londra, non è ancora terminata, anche se molti giocatori sono prossimi al rientro; contro l'Arsenal Allegri ha dovuto schierare una formazione obbligata, visto che aveva a disposizione solo tre centrocampisti e tre attaccanti; la scelta delle tre punte è stata forzata più che volontaria e sarebbe stato opportuno tenerne conto da parte di chi ha, invece, voluto criticare il tecnico per le sue scelte; ancor più assurdo che le critiche siano venute dall'interno della squadra e, in particolare, da un giocatore che non ha certo brillato in campo, laddove avrebbe invece dovuto essere il trascinatore. Sto parlando, ovviamente, di Ibrahimovic, che ancora una volta non è stato decisivo in Europa ed è stato protagonista di una prestazione sottotono sulla quale dovrebbe riflettere prima di dare colpe ad altri. Comunque a volte anche queste polemiche servono per crescere e migliorare e la rabbia che ne deriva, se trasformata in carica agonistica, può essere molto utile in questo finale di stagione in cui il Milan si gioca molto. Come stavo dicendo, l'emergenza continua, visto che in infermeria ci sono ancora dieci giocatori (più Mexes squalificato), quindi ancora una volta la formazione è quasi obbligata e non c'è molta possibilità di scelta: al fianco di Thiago Silva ci sarà Bonera, a centrocampo rientrerà Muntari (non disponibile in Champions) e sarà disponibile anche Ambrosini (ma dovrebbe giocare ancora l'ottimo Van Bommel visto a Londra) e ciò consentirà ad Emanuelson di tornare trequartista per la gioia di Ibra, che non ama lo schieramento a tre punte anche se le statistiche dimostrano che non dovrebbe essere così, perchè spesso si è esaltato con uno schieramento di questo tipo e magari nemmeno se lo ricorda; il partner dello svedese sarà ancora Robinho, perchè neanche Maxi Lopez è ancora disponibile e resta il solito dubbio a sinistra per il ruolo di terzino sinistro (favorito Mesbah). Fortunatamente questa dovrebbe essere l'ultima partita giocata in estrema emergenza, perchè in occasione della trasferta di Parma dovrebbero esserci i rientri di Boateng, Maxi Lopez e Seedorf più quello di Gattuso, che era pronto anche per questa sfida ma non può essere convocato per un problema di dosaggio del cortisone, sostanza dopante. Comunque, dopo un'assenza così lunga una settimana in più o in meno conta poco e semmai dispiace perchè il gran ritorno poteva avvenire a San Siro che era già pronto a riabbracciare il suo idolo, ma ci saranno ovviamente altre occasioni, anche perchè il rientro di Ringhio sarà graduale e dopo tanto tempo dovrà conquistarsi un posto in un centrocampo che ha trovato un buon assetto. Ora, però, concentriamoci solo su questa sfida contro il Lecce, perchè siamo reduci proprio da una partita in cui la mancanza della giusta concentrazione stava causando un vero e proprio dramma sportivo e immagino che Allegri abbia già catechizzato i suoi giocatori dicendo che questa è la partita più importante della stagione, visto che sarebbe imperdonabile perdere il primato proprio dopo averlo appena conquistato e, anzi, il fatto che la Juventus sia impegnata sul non facile campo di Genova contemporaneamente ai rossoneri (stranamente entrambe le partite alle 15 della domenica) autorizza anche la segreta e non confessabile speranza di poter addirittura ampliare il vantaggio. Intanto, però, pensiamo a conquistare i tre punti e a fare bottino pieno e poi si vedrà cosa avranno fatto gli avversari; come sempre sarà importante anche l'aiuto del pubblico e speriamo che San Siro offra un bel colpo d'occhio perchè questa volta non ci sono scuse per i tifosi, anche se l'avversario è il Lecce terzultimo: si gioca alla domenica pomeriggio, la primavera è vicina e di giorno la temperatura è buona e la squadra è prima in classifica e, battuta d'arresto di Londra a parte, sta giocando bene e offrendo un buon spettacolo, quindi merita l'appoggio e il sostegno della sua tifoseria che deve stringersi attorno ai ragazzi in un momento delicato e difficile. Poche settimane fa, quando ai primi di febbraio il Milan stentava e non vinceva gli scontri diretti, nessuno avrebbe pensato di trovarsi in testa ai primi di marzo, anzi molti temevano una fuga della Juventus; ora, invece, è il Milan che guida il gruppo e se sarà bravo a non farsi riagguantare il bis scudetto può diventare realtà, ma la strada è ancora molto lunga e piena di ostacoli di tutti i tipi e ci vuole ancora molto impegno per tagliare per primi l'ambito traguardo.